Stefano Rodotà un seminario "Solidarietà, amore, diritto"

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Riflettere oggi sul senso della democrazia – una democrazia che possa delinearsi come autenticamente inclusiva di diversità e differenze – significa assumere come cardine un concetto di cittadinanza che si fondi sulla dignità della persona e, quindi, sull'ineludibile riconoscimento del «diritto di ogni individuo all'umanità». E proprio il richiamo a una prospettiva in cui la persona e i suoi diritti possano incontrarsi su un terreno dove il contrassegno della comune umanità diventi garanzia ed espansione di libertà costituisce una delle possibili chiavi interpretative dei rapporti complessi, e tanto spesso controversi, che uniscono solidarietà, amore e diritto.

«Praticare la solidarietà è difficile. Lo è ancora di più pensarla», ha scritto di recente Stefano Rodotà. Soprattutto in tempi in cui la solidarietà è attanagliata da una crisi effettuale che incrementa le diseguaglianze e amplifica la vulnerabilità, sembra indispensabile recuperare le ragioni di un principio solidaristico che guidi l'azione pubblica e privata entro una logica che, tenendo come stella polare l'irriducibilità del mondo alla sola dimensione del mercato, sia finalizzata alla promozione di diritti. Diritti dunque che possano diventare effettivamente esigibili da ogni individuo per costruire liberamente la propria personalità anche nel campo delle scelte sessuali, sentimentali, familiari, procreative e genitoriali. Così pure il nesso tra amore e diritto, che in particolare nel nostro Paese appare altamente problematico, si configura come una questione di dignità e eguaglianza. Proprio di fronte alle pressanti richieste di riconoscimento di diritti da parte delle persone LGBTI, occorre ripensare il rapporto tra «vita» e «regole», affidando a un diverso modo di intendere la norma giuridica il compito di «liberare l'amore» - come argomenta sempre Stefano Rodotà – cioè di apprestare le strutture necessarie per l'autodeterminazione.

A queste tematiche sarà dedicato il seminario di approfondimento Solidarietà, amore, diritto: spazio e tempo per «un'utopia necessaria», nel corso del quale saranno discusse proprio le riflessioni proposte da Stefano Rodotà nei suoi più recenti volumi: Solidarietà (Laterza, 2014) e Diritto d'amore (Laterza, 2015). L'incontro, organizzato dal Seminario permanente «Etica Bioetica Cittadinanza» (coordinato da Emilia D'Antuono) in collaborazione con il Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica, si svolgerà il primo dicembre prossimo, dalle 9.30 alle 13.30, presso il Real Museo Mineralogico di Napoli (via Mezzocannone n. 8).

L'iniziativa sarà aperta dagli indirizzi di saluto di Gaetano Manfredi (Rettore dell'Università di Napoli Federico II), Enrica Amaturo (Direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università di Napoli Federico II), Claudio Buccelli (Direttore del Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica), Lucio De Giovanni (Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II) ed Edoardo Massimilla (Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Napoli Federico II). Seguiranno gli interventi di Emilia D'Antuono (ordinaria di Filosofia morale e Bioetica presso l'Università di Napoli Federico II), di Lorenzo Chieffi (ordinario di Diritto costituzionale presso la Seconda Università degli Studi di Napoli) e di Gennaro Carillo (ordinario di Storia delle dottrine politiche presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa-Napoli). Le conclusioni saranno affidate a Stefano Rodotà.

Per informazioni e contatti

seminario.ebc.dantuono@gmail.com

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