La federiciana Federica Nicolardi tra i vincitori ERC Synergy Grant
La federiciana Federica Nicolardi tra i vincitori ERC Synergy Grant
La federiciana Federica Nicolardi, associata di Papirologia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, è tra i vincitori di un finanziamento europeo di oltre 11,5 milioni di euro nell’ambito della call ERC Synergy Grant per il progetto UnLost.
Insieme alla Nicolardi, a completare il gruppo internazionale vincitore del finanziamento ci sono Brent Seales docente di Informatica presso il College of Engineering dell’Università del Kentucky, e Vincent Christlein, ricercatore senior e responsabile del team di Computer Vision del Pattern.
A coordinare il progetto per i prossimi sei anni sarà proprio l’unità di ricerca napoletana, con Nicolardi come Corresponding Principal Investigator e l’Ateneo Federico II come Corresponding Host Institution. Combinando e sviluppando ulteriormente le tecniche più moderne, ma anche utilizzando metodi di scansione e analisi completamente nuovi e non invasivi, i ricercatori vogliono recuperare quanto ancora nascosto della Biblioteca della Villa dei Papiri, sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Il partner centrale del progetto è la Biblioteca Nazionale di Napoli "Vittorio Emanuele III", che conserva quasi tutti i papiri di Ercolano giunti fino a noi.
“Ritrovati nell’antica città di Ercolano, questi rotoli di papiro carbonizzati esistono nella loro materialità di oggetti archeologici, ma per molti versi sono ancora inaccessibili per noi oggi", spiega Nicolardi. Il progetto si concentrerà sia sui rotoli ancora mai aperti sia su quelli aperti nei secoli con tecniche meccaniche, che in molti casi non sono riuscite a portare alla luce tutto il testo. Una svolta fondamentale per la lettura dei papiri non aperti è avvenuta nel 2023 nell’ambito della Vesuvius Challenge, di cui Seales è uno degli ideatori.
Questo progetto si inserisce nella lunga e fiorente tradizione della papirologia ercolanese a Napoli, rinsaldatasi attorno al Centro Internazionale per lo Studio dei Papiri Ercolanesi (CISPE), fondato da Marcello Gigante nel 1969 e oggi a lui intitolato. “Poter leggere e ricostruire nuovi testi in forma potenzialmente integrale - commenta Francesca Longo Auricchio, Presidente emerito ddel CISPE - significa poter definire e precisare meglio il contenuto della biblioteca (l’unica biblioteca greca e latina di epoca romana a noi pervenuta dall’Antichità) e ampliare le conoscenze di correnti filosofiche quali l’Epicureismo e lo Stoicismo, i cui testi, prima della scoperta dei papiri ercolanesi, erano a noi noti solo dalla tradizione indiretta.”
“È il finanziamento più importante finora assegnato per lo studio dei papiri ercolanesi che permetterà di ottenere risultati fino a poco tempo fa inimmaginabili”, sottolinea Giovanni Indelli, Presidente del CISPE.
“Questo finanziamento - aggiunge Giuliana Leone, ordinaria di Papirologia alla Federico II e Segretario del CISPE - premia il lavoro di gruppo e la cooperazione internazionale che ha sempre animato l’attività del Centro fondato da Gigante”.
Gianluca Del Mastro, docente di Papirologia all’Università della Campania L. Vanvitelli, parla di “un’accelerazione importante dei nostri studi ma, più in generale, della nostra conoscenza del mondo antico”.
Il Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, professore Andrea Mazzucchi, si congratula “per il prestigioso riconoscimento ottenuto con l’assegnazione di un ERC Sinergy Grant nel campo della papirologia, un settore che già vanta un’eccellente tradizione di studi nel nostro Ateneo e che ha recentemente ottenuto anche, con la dott.ssa Marzia D’Angelo, il riconoscimento di un FIS. Si tratta di un risultato di straordinaria rilevanza che premia non solo l’eccellenza scientifica della prof.ssa Nicolardi e dei papirologi napoletani, ma anche la passione, la dedizione e la capacità di proporre ricerche innovative e interdisciplinari in un settore tanto specialistico quanto cruciale per la comprensione del mondo antico. Questo successo - evidenzia - rappresenta un motivo di orgoglio per il Dipartimento di Studi Umanistici, il cui progetto di eccellenza ha individuato nelle ricerche transdisciplinari volte a una responsabile transizione digitale e computazionale dei saperi umanistici uno dei suoi obiettivi principali, conservando però la lucida consapevolezza che le potenzialità di queste nuove tecnologie possono offrire risultati preziosi solo se innestate su un solido e critico possesso dei tradizionali e idiosincratici paradigmi epistemologici degli studia humanitatis”.
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