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L'AOU Federico II inaugura Sala Ibrida, alta tecnologia per assistenza sanitaria e formazione

Vincenzo

Un ambiente ospedaliero ad altissima tecnologia in cui i medici possono operare e, allo stesso tempo, vedere in tempo reale l’interno del corpo del paziente grazie a strumenti diagnostici sofisticati come la Tac, l’angiografo o l’ecografia tridimensionale. E’ la Sala Ibrida inaugurata oggi nell’Edificio 2 dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II.

Il taglio del nastro si è svolto alla presenza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, del rettore della Federico II, Matteo Lorito, del direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria federiciana, Giuseppe Longo, e del presidente della Scuola di medicina dell’Ateneo, Giovanni Esposito.

La realizzazione della Sala Ibrida si colloca nell’ambito del ‘Progetto Cicogna’, in fase di avanzata realizzazione, che prevede la sopraelevazione e l’ampliamento dell’Edificio2, attuale sede delle attività cardiologiche, con l’obiettivo di migliorare l’offerta assistenziale sia sotto il profilo tecnico-strutturale che in termini di umanizzazione degli spazi. Grazie alle innovative tecnologie della Sala Ibrida sarà possibile eseguire interventi molto delicati con una precisione maggiore, minore invasività e spesso in tempi più rapidi.

“Oggi abbiamo inaugurato un primo pezzo della gestione dell’emergenza che speriamo si possa fare a pieno e presto nel Policlinico – ha detto il rettore dell’Ateneo, Matteo Lorito – Grazie a questa struttura siamo in grado di trattare pazienti con problemi cardiologici urgenti e affrontare problematiche che fino ad oggi in Campania non era possibile trattare. Inoltre avere tanta tecnologia significa anche metterla a disposizione dei nostri studenti in medicina che quest’anno saranno oltre 3mila”.

Le opere sono state possibili grazie a un finanziamento della Regione Campania cui si sono affiancate anche risorse dell’Ateneo. Tra le principali innovazioni introdotte: la creazione di nuovi ambienti dedicati al futuro pronto soccorso cardiologico, con sala d’attesa, camera calda, spazi di osservazione e diagnostica per immagini; il collegamento verticale potenziato tra i vari livelli mediante nuovi montalettighe; il miglioramento dell’efficienza impiantistica; il potenziamento estetico e funzionale dell’intero corpo edilizio.

“Questo è l’esempio pratico non solo di buona sanità, ma della volontà di volere perseguire determinati obiettivi sia dal punto di vista strutturale che tecnologico – ha sottolineato il direttore generale dell'Azienda ospedaliera universitaria, Giuseppe Longo - con la Sala Ibrida portiamo avanti innovazione tecnologica e anche organizzativa perché l’Azienda si sta preparando all’apertura del pronto soccorso”.

Nei giorni scorsi la Sala Ibrida è stata già impiegata per lo svolgimento del primo intervento nel Sud Italia di sostituzione transcatetere della valvola tricuspide. Le sue strumentazioni permettono di intervenire sul cuore o sui vasi sanguigni senza aprire completamente il torace, oppure di correggere un problema e verificarne subito il risultato, evitando una seconda operazione. Ciò per il paziente significa maggiore sicurezza, meno complicazioni, degenze più brevi e un recupero più veloce, mentre per i medici è un luogo che consente un lavoro di squadra multidisciplinare dove chirurghi, cardiologi, anestesisti e radiologi collaborano insieme sul campo.

Oltre al valore clinico, la Sala Ibrida assume una forte valenza didattica: è infatti dotata di sistemi per la trasmissione in diretta delle procedure e strumenti di realtà aumentata per la formazione degli specializzandi. “Questa Sala – ha evidenziato Giovanni Esposito, presidente della Scuola di medicina dell’Ateneo federiciano – è tra le più avanzate del Mezzogiorno e in Italia complessivamente si contano sulle dita di una mano. Qui abbiamo l’opportunità di fornire una formazione avanzata: la Sala consente di trasmettere in tempo reale in tutte le aule del Policlinico gli interventi e dunque è uno strumento didattico al passo con l’innovazione nella sanità e nella formazione medica e del personale”. 


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