'Malascrescita' al Teatro Bellini

Un prima e dopo di rara intensità. Un tempo passato e uno presente con accezioni differenti e particolareggiate. Un prima e un dopo di una madre e dei suoi figli. Un percoso nefasto di crescita.
Una "crescita" malsana direbbero i più accorti, così com'è lo spettacolo in scena al Piccolo Teatro Bellini dal 7 al 10 marzo 2013 dal titolo " Malacrescita" tratto dalla tragedia "La Madre: 'i figlie so' piezze 'i sfaccimma" con Mimmo Borrelli e Antonio Della Ragione. Testi e regia sono dello stesso Borrelli mentre le musiche sono composte da Antonio della Ragione.
Maria Sibilla Ascione: ignara e innocente bambina, nel nome già destinata ad una condizione di metà Vergine innocente, metà Maga; figlia di un noto camorrista del casertano, le cui origini materne la riportano a Cuma, lì dove secondo la leggenda e le testimonianze di Virgilio, risiedeva la dimora della famosa veggente. La bambina viene segnata dalle barbarie maschili fin dall'età di sette anni.
La bambina cresce diventando una bellissima, intelligente, arguta adolescente, affascinata dal culto dei libri.
Avviandosi agli studi di medicina, e alla pratica del canto lirico al conservatorio, insomma, si rifugia in una vita inebriata dagli studi, per dimenticare l'inaccettabile: essere figlia di un despota dedito alla distruzione ed allo sfruttamento.
Ma è a questo punto che arriva il Thanatos, prendendo a prestito una dicitura prettamente letteraria, risorto dai libri di scuola, tale Francesco Schiavone detto Sandokanne, di cui si innamora un ormai adulta Maria Sibilla Ascione e per il quale compie ogni misfatto, restandone anche incinta.
In conseguenza a degli atteggiamenti del marito, violento e fedifrago, Maria in un momento di follia decide di allattare o meglio avvinazzare i figli neonati di parto gemellare con del vino, riducendoli in due mostri.
I protagonisti di questa storia sono i due figli che rivivono i fatti, rievocando le pulsioni, gli umori, i suoni, le urla, i mormorii della loro "aguzzina". Sono inermi di fronte a colei che li ha lasciati al mondo, ma abbandonati, come dei rifiuti, un rivendicare spasmodico e doloroso dell'origine della loro malacrescita. (C.Crispino)
Per informazioni:
Teatro Bellini - via Conte di Ruvo, 14 - Napoli
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