Presto in commercio i tessuti rinfrescanti

Presto in commercio i tessuti rinfrescanti

Per ora si tratta solo di un brevetto, prima che arrivino sul mercato bisogna attendere ancora qualche anno. Si tratta dei tessuti termolagoratori, miraggio dell'innovazione a cui attualmente si sta dedicando, tra i vari progetti, l'Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri (Ictp) del Cnr di Pozzuoli.

Sebbene gli indumenti fatti con tessuto termoregolatore sarebbero di grande utilità per molti, l'Ictp prevede l'impiego di questa tecnologia nel campo dell'abbigliamento sportivo che tende a deteriorarsi più facilmente, sia per l'uso intenso che per l'elevata sudorazione, che può rovinare il materiale. L'Istituto campano si sta occupando di realizzarne di nuovi, più resistenti e comodi.

"È da tempo che ci stiamo lavorando", dichiara il professor Cosimo Carfagna, direttore dell'Ictp-Cnr. "I tessuti funzionali devono avere qualcosa in più rispetto agli altri, per i quali contano invece l'aspetto estetico e coprente. Attualmente, abbiamo due linee di ricerca: tessuti cosmetici che possono rilasciare sostanze attive a contatto con il corpo (lenitive, emollienti stabilizzanti per i raggi ultravioletti o con sostanze antibatteriche), e tessuti termoregolatori. Nel secondo caso, l'obiettivo è produrre tessuti che, come dice il nome, possano essere termoregolati sulla temperatura corporea di chi li indossa".

Per questo motivo il settore sportivo è quello che maggiormente può beneficiare dei nuovi tessuti. Con il movimento, infatti, la temperatura aumenta poiché il metabolismo di base produce molta energia e quindi tanto calore.

Anche al comparto edilizio gioverebbe questa innovazione: "Lavorando nei cantieri all'aperto", precisa Carfagna, "gli abiti si surriscaldano facilmente, mentre questi materiali innovativi consentono di risparmiare energia. I percorsi di ricerca sono tre: mediante calore sensibile, con calore di reazione o con calore latente. Nel primo caso, utilizziamo l'acqua che è un ottimo volano termico contro gli sbalzi di temperatura; nel secondo sfruttiamo il calore esotermico, attraverso il processo di solubilizzazione del sale in acqua; nel caso del calore latente, infine, intervengono sostanze poste tra le fibre del tessuto o spalmate superficialmente, che abbassano la temperatura". (e.f.)



Per informazioni:
Cosimo Carfagna - Ictp-Cnr - tel.081.867.53.27/866.14.46

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