Giornata di Studio Italo-Argentina sulla Bioremediation

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Un'importante occasione di internazionalizzazione della ricerca e di confronto tra studiosi italiani e argentini, con particolare attenzione alle problematiche ambientali legate alla contaminazione dei bacini idrici. Questo il focus della Giornata di studi "Bioremediation: approcci sostenibili per il risanamento dei corpi idrici contaminati", organizzata dal Centro Interdipartimentale di Ricerca per l'Ambiente (CIRAM) dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con la Universidad de Buenos Aires (Argentina).

L'incontro, che si terrà martedì 13 maggio 2025 presso l'Instituto de Bioquímica y Medicina Molecular "Professore Alberto Boveris" (IBIMOL-UBA-CONICET) di Buenos Aires, rientra nelle attività del progetto "Impiego di microalghe nella bioremediation delle acque per la rimozione di inquinanti responsabili dello stress ossidativo degli organismi acquatici", finanziato dal Consorzio Universitario Italiano per l'Argentina (CUIA). Il progetto promuove l'adozione di tecnologie verdi per la tutela delle risorse idriche, con un approccio multidisciplinare che integra competenze in ambito biologico, chimico e ambientale.

Il CUIA, che sostiene da anni la cooperazione interuniversitaria tra Italia e Argentina, vede tra i suoi membri del comitato direttivo la professoressa Carla Masi Doria della Federico II.

Durante l'incontro verranno messi a confronto casi studio e strategie operative applicate a contesti territoriali differenti, come i bacini del Riachuelo, Guaraní e La Plata in Argentina e quelli del Sarno e Volturno in Italia. Sarà aperta a ricercatori, Associazioni ambientaliste, Comitati territoriali, Cittadini interessati alla sostenibilità o alla salute ambientale. L'evento sarà accessibile anche da remoto tramite collegamento online.

L'evento è organizzato dalla professoressa Paula Mariela Gonzalez (Universidad de Buenos Aires), insieme ai docenti federiciani del CIRAM Giulia Guerriero (Direttore del Centro) e Domenico Pirozzi (Responsabile scientifico del progetto).

Questa iniziativa si inserisce tra le attività di terza missione e rafforza il ruolo della Federico II come hub di ricerca e cooperazione internazionale sui temi dello sviluppo sostenibile, della transizione ecologica e della salute ambientale.


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