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Resti umani in un mondo digitale. Pensare, agire, giudicare a partire da Arendt e oltre

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Il 4 dicembre di cinquant’anni fa Hannah Arendt moriva improvvisamente nel suo appartamento di New York, dove era approdata nel 1941, dopo essere stata apolide e perseguitata nell’Europa dei totalitarismi. Moriva lasciando un’eredità preziosa: il foglio ritrovato nella sua macchina da scrivere testimonia la sua determinazione a ripensare la questione del Giudizio in un mondo che, per complessità e specializzazione, la richiede sempre più come autentica expertise filosofica.

Resti umani in un mondo digitale. Pensare, agire, giudicare a partire da Arendt e oltre/ Human Rests in a Digital World. Thinking, Acting and Judging starting from Arendt and Beyond è un convegno internazionale che si terrà a Napoli, presso il DSU - Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e presso le Accademie napoletane, il 3, 4 e 5 dicembre 2025, nei giorni della ricorrenza della morte della filosofa tedesco-americana. Il 3 dicembre alle 15 l'appuntamento è nell'aula ex cataloghi lignei del DSU a Porta di Massa, nei giorni seguenti, alle 10, il convegno si sposta nell'aula Magna nella sede delle Accademie napoletane in a Mezzocannone 8.

Il convegno non si limita tuttavia a una mera funzione celebrativa; intende invece fare il punto sullo stato attuale degli studi arendtiani. In modo particolare intende approcciare il tema dell’eredità di Arendt in un mondo che si è notevolmente trasformato rispetto a quello da lei lasciato nel 1975.

Con l’avvento delle nuove tecnologie, in modo particolare, con l’affermazione sempre più pregnante dell’identità digitale del mondo, c’è da chiedersi, parafrasando la pensatrice, “cosa rimane dell’umano” in questo mondo tecnico-digitale? Come stanno mutando le categorie della vita contemplativa, mentale o teoretica dinanzi all’impiego sempre più massivo dell’Intelligenza artificiale? Il pensiero umano sta navigando verso l’estinzione o verso nuove pratiche ancora in via di sperimentazione e definizione? Quale influsso ha la dimensione della tecnica nella selezione di scelte, degli atti di volontà, che corrispondono al lato “attivo” della vita? La tecnologia amplifica o atrofizza il libero processo deliberativo? L’esercizio digitale della condizione umana è un’occasione rivoluzionaria per liberare energie sommerse o represse? Ci consentirà di vivere nuove forme di cosmopolitismo? O, al contrario, le pratiche di controllo e di potere associate alla consistenza digitale del mondo ci stanno traghettando verso nuove esperienze totalitarie?

Questi e altri interrogativi saranno sollevati da una ricca platea di studiose e studiosi.

Il convegno, finanziato dal DSU, dall’Ateneo fridericiano e dal PRIN Moral Agency between Imitation and Autonomy, ha ottenuto il patrocinio della Società italiana di Filosofia teoretica, della Società italiana di Filosofia morale, della Società italiana di Storia della filosofia, della Società filosofica italiana, dell’Istituto italiano per gli studi filosofici e dell’Italian Thought Network.

Per informazioni: anna.donise@unina.it, rosalia.peluso@unina.it, annapia.ruoppo@unina.it


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