Nasce a Napoli il “Distretto di Studi sul Mediterraneo”
Nasce a Napoli il “Distretto di Studi sul Mediterraneo”
L’Istituto di studi sul Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-IsMed) ha promosso e organizzato nei giorni 2 e 3 dicembre 2025 (ore 9.00), presso il Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova (Sala Margherita Caputo, Piazza S. Maria La Nova, 44), un convegno internazionale intitolato ‘Mediterranean or Mediterraneans?’. Il convegno raccoglie interventi di ricercatori e studiosi provenienti dai Paesi delle tre sponde del Mediterraneo, per offrire un’occasione di confronto approfondito sulle sfide e le dinamiche che caratterizzano il Mediterraneo contemporaneo.
Nell’ambito di tale incontro verrà inaugurato il “Distretto di Studi sul Mediterraneo”, un polo che unisce le università di Napoli con l’obiettivo di “fare sistema” sulle ricerche, ancora troppo divise e frammentate, relative al Mediterraneo. L’iniziativa valorizza simbolicamente la città di Napoli come “ponte” tra le tre rive del Mediterraneo, sottolineando l’importanza di una collaborazione scientifica e culturale condivisa.
Attualmente il Distretto è composto dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università L’Orientale rappresentato dal direttore Paolo Wulzer; dai Dipartimenti di Scienze Politiche e di Studi Umanistici dell’Università Federico II rappresentati rispettivamente dai direttori Paola De Vivo e Andrea Mazzucchi; e dall’Università Parthenope rappresentata dal rettore Antonio Garofalo. Attraverso questa collaborazione, il Distretto mira a creare sinergie tra le diverse realtà accademiche, favorendo una ricerca integrata, multidisciplinare e interdisciplinare sul Mediterraneo, capace di valorizzare la pluralità di prospettive e di promuovere un dialogo scientifico di respiro internazionale.
Le ragioni del Distretto. Il Mediterraneo contemporaneo nel suo insieme presenta una contraddizione profonda. Da un lato si configura come una realtà complessa, segnata da divisioni radicate, conflitti drammatici, e interessi spesso inconciliabili, esito dei rapporti politici, economici e sociali che si sono stratificati nella storia recente. Dall’altro lato, l’intera regione si trova oggi a fronteggiare sfide comuni, molte delle quali al centro dei lavori di questo convegno, quali le migrazioni, il cambiamento climatico, il degrado ambientale del mare, la sicurezza energetica, le disuguaglianze economiche e sociali.
Di fronte a questa tensione strutturale, quale può essere il ruolo del mondo della ricerca? Può un processo di costruzione di una “conoscenza comune” contribuire al superamento di questa contraddizione? La risposta, per noi, non può che essere affermativa: la ricerca, infatti, è intrinsecamente legata al concetto di “comunità” e si fonda sui principi della condivisione, della cooperazione e della costruzione collettiva del sapere. È proprio questa convinzione che ha ispirato la costituzione del “Distretto”, con l’obiettivo di favorire un dialogo scientifico capace di unire ciò che nella realtà politica appare diviso.
La costituzione del Distretto intende anche rappresentare un punto di partenza per la creazione di una rete più ampia, mediante accordi e convenzioni, in grado di coinvolgere università ed enti di ricerca dei paesi della riva sud ed est, al fine di realizzare una conoscenza condivisa, capace di fronteggiare le sfide comuni che interessano tutti i paesi che si affacciano su questo mare, rispondendo in maniera concreta alle questioni del nostro presente.
Gli obiettivi del Distretto. Il Distretto si propone di perseguire molteplici obiettivi. In primo luogo, intende promuovere la ricerca su temi rilevanti per la regione euromediterranea che sarà condotta attraverso un approccio interdisciplinare, coinvolgendo studiosi di diverse discipline: storici ed economisti, demografi e sociologi, antropologi e geografi, giuristi e filosofi. Il Distretto mira a favorire la mobilità di ricercatori e studenti tra le università e i centri di ricerca dei diversi paesi, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di “scienziati del Mediterraneo”. Parallelamente, si propone di sviluppare una rete di competenze capace di oltrepassare i confini dello studio accademico per produrre conoscenze utili ai decisori politici, alle comunità locali, alle istituzioni pubbliche. Infine, il Distretto intende promuovere iniziative di divulgazione scientifica e di coinvolgimento del pubblico, contribuendo a rafforzare la coesione sociale e culturale della regione mediterranea e a valorizzare la pluralità di prospettive presenti sul territorio.
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