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Federico II conferisce la Laurea honoris causa a Lilia Alberghina

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Martedi 12 giugno 2012, alle ore 11, nell'Aula Magna della Facoltà di Scienze Biotecnologiche, si terrà la cerimonia di conferimento della Laurea honoris causa in Biotecnologie Molecolari e Industriali alla Professoressa Lilia Alberghina.

Introdurranno la cerimonia il Rettore Massimo Marrelli e il Preside della Facoltà di Scienze Biotecnologiche, Gennaro Piccialli; seguirà la Laudatio Academica a cura del Professor Emerito Gennaro Marino.

Alle 11.30 la Professoressa Alberghina terrà la sua Lectio Magistralis e alle 12 il Rettore conferirà la Laurea honoris causa.

Dalla Laudatio del Professor Marino:

La laurea honoris causa che il Magnifico Rettore conferisce alla Professoressa Alberghina è, dopo quella conferita a Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, la seconda laurea ad honorem che viene assegnata su proposta della Facoltà di Scienze Biotecnologiche ad uno studioso italiano.

Ricordando la norma del Testo Unico, che nell'aulica prosa del 1933, così recita: "La laurea ad honorem può essere conferita soltanto a persone che, per opere compiute o per pubblicazioni fatte, siano venute in meritata fama di singolare perizia nelle discipline della Facoltà per cui è concessa", con particolare piacere mi accingo ad illustrare i punti salienti della carriera scientifica di Lilia Alberghina, i meriti per cui gode di fama internazionale, le ragioni per cui tali meriti si inquadrano negli obiettivi didattici e scientifici della facoltà.

Lilia Alberghina, attualmente Professore Emerito, è stata professore ordinario di biochimica dal 1977, prima presso l'Università di Milano e, quindi, dal 1998 presso l'Università di Milano-Bicocca.

Lilia Alberghina ha certamente contribuito in maniera determinante alla straordinaria affermazione di questa giovanissima università, nata appunto nel 1998, per aver assunto gravosi impegni sia nella governo dell'ateneo come membro del comitato ordinatore, prima, e del consiglio di amministrazione dopo, ma soprattutto, a mio avviso, per aver promosso la costituzione del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Per la prima volta in Italia una struttura dipartimentale, ospitata nell'elegante e lineare struttura progettata da Vittorio Gregotti, prende questo nome, Biotecnologie e Bioscienze, un nome che ne indica chiaramente gli obiettivi e la missione: coniugare il "sapere" delle scienze della vita con il "saper fare". Una tale coniugazione rappresenta una costante nel profilo scientifico proprio di Lilia Alberghina.

Innumerevoli sono le sue partecipazioni a commissioni del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica, del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita, della Direzione generale per la Ricerca della Commissione Europea, sia per la istituzione dei corsi di laurea in Biotecnologie, sia per la progettazione di piani di finanziamento per la ricerca biotecnologica.

Numerosi sono stati i premi ed i riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale che hanno premiato l'intensa attività scientifica di Lilia Alberghina. Mi piace ricordare che lo scorso anno è stata insignita della pres
tigiosa nomina di Fellow dell'American Institute of Medical and Biological Engineering (AIMBE), che è Scholar della Johns Hopkins University di Baltimora ed è Socio dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL. Nel 1986 è stata insignita del Premio Feltrinelli dell'Accademia Nazionale dei Lincei per le Scienze Biologiche e le Applicazioni.

Non è irrilevante anche il suo impegno nella divulgazione scientifica come autore di testi di biologia e di biotecnologie per le scuole secondarie superiori. Un'attività particolarmente encomiabile intesa a fornire alle nuove generazioni una corretta e precisa informazione sui progressi delle scienze biologiche e delle loro applicazioni anche per superare l'oscurantismo antiscientifico, a mio avviso una vera forma di neoluddismo, di cui la nostra società sembra sempre più pervasa.

Sul piano scientifico il percorso dell'Alberghina si caratterizza per la precoce identificazione del tema che costituirà il centro di tutta la sua attività di ricerca: il controllo della crescita e del ciclo cellulare. Risalgono alla metà degli anni '60 i suoi primi lavori sull'argomento che verrà affrontato sul piano sperimentale e sul piano teorico con pubblicazioni sulle più importanti riviste di microbiologia, di biochimica e, addirittura, di biologia teorica.

Questo tema nel corso degli anni verrà affrontato con coerenza e con originalità dei metodi di indagine, sempre alla frontiera delle tecnologie, su sistemi sperimentali diversi, da cellule di eucarioti semplici (Neurospora e lievito) a cellule di mammiferi in coltura.
Lilia Alberghina ha svolto un importante ruolo pioneristico in particolare nel campo delle Biotecnologie industriali.

Bisogna ricordare che Lilia Alberghina ha partecipato al primo progetto, in assoluto, di sequenziamento di un genoma, quello sul lievito S. cerevisiae. Come si può vedere dal numero degli autori che firmarono lo storico lavoro su Nature: in quel momento la biologia diventa big science.

il conferimento della laurea honoris causa in Biotecnologie alla Professoressa Alberghina si inserisce in una successione ininterrotta di legami fra l'Ateneo federiciano - con la sua ricchezza di grandi tradizioni scientifiche - e l'Accademia Nazionale delle Scienze che, per statuto, si è proposta, sin dalla fondazione avvenuta nel 1782 dal matematico veronese Antonio Mario Lorgna, di "segnalare ed onorare il merito dei cultori delle Scienze in Italia e fuori".

Vorrei citare l'importante iniziativa recentemente intrapresa da Lilia Alberghina per il rilancio della ricerca scientifica nel nostro Paese, che invoca e prospetta "una nuova politica della scienza in italia". (Professor Emerito Gennaro Marino)


Per informazioni:
Aula Magna Facoltà di Scienze Biotecnologiche - via Tommaso De Amicis, 95 Napoli

www.scienzebiotecnologiche.unina.it


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