A Palazzo Gravina la mostra 'Pompei dentro le mura'
A Palazzo Gravina la mostra 'Pompei dentro le mura'
Si inaugura oggi la mostra ‘Pompei dentro le mura’. L’esposizione, allestita nell’aula Renato De Fusco a Palazzo Gravina in via Monteoliveto 2, riguarda un’area della città antica che si pone come un vero e proprio “vuoto” urbano a pochi passi dal Foro, creatosi a seguito della dismissione di strutture moderne, costruite dopo il bombardamento dell’area archeologica nel 1943. Ciò costituisce un’opportunità per il restauro delle evidenze dell’area e per il miglioramento della fruizione per l’intera area del Foro, interessata oggi da evidenti fenomeni di congestione e overtourism. I molteplici saperi dell’architettura, dal restauro del patrimonio costruito alla progettazione, all’architettura degli interni, propongono soluzioni innovative e compatibili con la fragile materia antica per una valorizzazione dell’intera area a supporto dell’intero Parco archeologico.
La mostra raccoglie gli esiti della Convenzione e supporto alla didattica ‘Pompei dentro le mura. Conoscenza, restauro e valorizzazione della Regio VII, Insula 4. Approfondimento della conoscenza e indirizzi metodologici per il restauro la conservazione e la fruizione inclusiva’, tra Parco archeologico di Pompei, Dipartimento di Architettura e Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, firmata il 10 ottobre 2021 (10 ottobre 2021 – 1’ aprile 2024). Responsabile scientifico la professoressa Renata Picone; direttore del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, responsabile dell’accordo per il Parco archeologico di Pompei: architetto Arianna Spinosa; gruppo di ricerca del DIARC: professore Paolo Giardiello, professore Giovanni Multari, professore Andrea Pane, professore Luigi Veronese, professore Mariarosaria Villani, professore Viviana Saitto, professore Luigi Cappelli, Ersilia Fiore, Sara Iaccarino, Laura de Riso, Paola Martire, Margherita Maurea, Salvatore Suarato, Mariapia Testa.
Le soluzioni proposte trasformano la fragilità delle strutture e i vuoti generati dalle demolizioni moderne in risorse progettuali per la definizione di scenari possibili in cui l’allestimento, inteso come regia spaziale, accompagna il visitatore nella lettura delle tracce archeologiche, trasformando l’Insula VII 4 in un paesaggio aperto, narrativo e didattico.
Il progetto integra le tracce archeologiche, le trasformazioni novecentesche, le demolizioni recenti e le possibilità future, facendo delle stratificazioni e delle incertezze temporali la materia stessa della sua azione.
Collocata nel settore centro-occidentale del pianoro vulcanico, l’Insula VII 4 si estende su un’area di 7.676 m² ed è delimitata da due assi viari ortogonali, via del Foro a ovest e via della Fortuna Augusta a nord, e, a est e a sud, da due strade a sviluppo curvilineo, vicolo Storto e vicolo degli Augustali, che imprimono all’isolato una forma vagamente trapezoidale.
Nel corso del secondo dopoguerra e all’indomani del sisma del 1980, l’Insula VII 4 fu oggetto di forti trasformazioni legate all’inserimento di funzioni moderne nel cuore della città antica - come la Direzione degli Scavi, i depositi, il laboratorio di restauro, i locali per il personale di custodia e gli spogliatoi - i cui edifici furono realizzati sovrapponendo ai ruderi archeologici strutture provvisorie in materiali moderni, alcuni dei quali sono stati parzialmente rimossi dagli interventi di demolizione e smontaggio eseguiti dall’Ufficio Tecnico del Parco Archeologico.
È in questo scenario che si colloca ‘Pompei dentro le mura’: una ricerca che, assumendo il restauro come cornice metodologica prioritaria, ha intrecciato l’approfondimento conoscitivo del costruito dell’Insula VII 4 con la lettura critica dei suoi spazi e delle sue vicende, restituendo un impianto unitario orientato alla massima permanenza della materia archeologica e al miglioramento della fruizione dell’isolato.
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