Bentornata okapi

Immagine relativa al contenuto Bentornata okapi

Rarissimo ungulato africano scoperto solo all'inizio del nostro secolo, l'okapi è la specie animale vivente più prossima alla giraffa ed è diffusa nelle foreste pluviali del fiume Congo.

Dopo mesi di difficile restauro ad opera della ditta Naturaliter, lo storico esemplare femmina del Real Museo Zoologico del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche è ritornato a casa.

L'okapi o detta "giraffa della foresta" ha le dimensioni di un cavallo e ricorda nell'aspetto in parte una giraffa e in parte una zebra.
La forma del corpo è simile a quella della giraffa, gambe lunghe e un corpo robusto, anche se il collo è molto più corto. Il dorso è scuro con strisce bianche orizzontali sulle gambe, che li rende a distanza simili a zebre.

Possiede una lunga lingua di colore blu estremamente flessibile, lingua con la quale, caratteristica unica tra i mammiferi, riesce a raggiungere palpebre ed orecchie.
Il muso è piuttosto appuntito, con grandi orecchie ed i maschi hanno sulla fronte due piccole corna coperte di pelle, dette ossiconi. Le femmine sono un po' più alte dei maschi.

Estremamente elusiva, l'okapi resta, per quanto riguarda il suo comportamento, uno dei principali misteri zoologici dell'Africa. Venne scoperto nel 1901 da un esploratore inglese dopo che gli era giunta notizia di un animale, cacciato dai pigmei, simile ad un cavallo: okapi è infatti il nome che i pigmei dettero a questo Giraffide. Nonostante questa specie sia protetta dal 1933, è costantemente in pericolo d'estinzione, minacciata dalla distruzione del suo habitat naturale e dalla caccia.


Redazione

c/o COINOR: redazionenews@unina.it