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Yasujiro Ozu e il cinema del Sol Levante al centro storico di Napoli

Senza ombra di dubbio è stato uno più grandi autori e innovatori del cinema di tutti i tempi.
Viene dal Sol Levante, denominazione classica di una paese dalla storia e dalle tradizioni millenarie come lo è il Giappone e si chiama Yasujiro Ozu, scomparso oramai 51 anni fa, nel 1963.
Nei mesi di giugno e luglio si potrà vedere e rivedere alcuni tra i più importanti lavori di Ozu regista e sceneggiatore cinematografico giapponese a Napoli.
Da mercoledì 18 giugno a mercoledì 16 luglio 2014 si terrà presso la terrazza dell'ex Asilo Filangieri a San Gregorio Armeno, nel centro storico, una rassegna dal titolo "Ozu Il Cinema della Mutazione" dedicata al grande regista giapponese nipponico. La rassegna è ad ingresso libero ma sarà gradito un piccolo contributo.
Il cinema di Ozu, sobrio, semplice, popolare e amatissimo da registi contemporanei quali Wenders e Antonioni, riesce ad imprimere sul grande schermo, attraversano le sue storie, la vita emotiva degli uomini e delle donne, senza per questo dimenticarsi di tracciare un affresco vivido e lungimirante della società giapponese di quegli anni e delle sue contraddizioni e trasformazioni.
L'opera di Ozu, composta da oltre 54 film scoperti in Occidente solo dopo la sua morte, si incentra su un solo grande tema, la famiglia, occasione e circostanza per narrare il confronto fra cultura arcaica e società moderna, fra vecchio e nuovo.
La rassegna prevede quattro film di Yasujiro Ozu un film di Wim Wenders girato a Tokio a vent'anni dalla morte di Ozu. Ecco le date; l'orario della riproduzione delle pellicole sarà sempre alle 21.30:
- Mercoledì 18 giugno - Il gusto del sakè – (Sanma no aji) 1962
- Mercoledì 25 giugno - Tarda primavera – (Banshun) 1949
- Mercoledì 2 luglio - L'autunno della famiglia Kohayagawa – (Kohayagawa-ke no aki) 1961
- Mercoledì 9 luglio - Viaggio a Tokyo - (Tōkyō monogatari) 1953
Si chiude con il film di Wim Wenders, mercoledì 16 luglio 2014, sempre alle ore 21.30, dal titolo ‘Tokyo-Ga' datato 1985.
Volendo chiosare sulla figura di una personalità così grande come Ozu, si può affermare con sicurezza che il regista è autore di un cinema che parte dall'essere umano per tornare all'essere umano, un cinema dove protagonisti, contenuti, passioni ed emozioni sono l'emblema dell'universalità. (Chiara Crispino)
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