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Cineforum Shangri-la: 'Gloria: Una Notte d'estate' di Cassavetes

Cineforum Shangri-la: 'Gloria: Una Notte d'estate' di Cassavetes

Narrare storie realistiche; ecco lo stile scarno ma efficace delle pellicole di John Cassavetes , attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e montatore statunitense.

Il regista è protagonista del secondo appuntamento della stagione 2012/2013 di "Shangri La. Un cineforum per l'Ateneo". La tematica per quest'annata sarà 'l'altra metà del cielo (la donna!)… sulla terra!'.
Il film di John Cassavetes che sarà proiettato mercoledì 28 novembre 2012 alle ore 20e30, presso il Centro Congressi della Federico II, in via Parthenope, 36, è "Gloria - Una notte d'estate" datato 1980.

Leone d'oro a Venezia ex aequo con "Atlantic City" di Louis Malle. Rifatto nel 1998 con Sharon Stone e la regia di Sidney Lumet.
La "Gloria" del titolo è Gena Rowlands. Nel 1954 sposa il regista John Cassavetes (a cui rimarrà legata fino alla sua morte nel 1989), conosciuto durante gli studi, e con lui inizia un sodalizio artistico che la porta a recitare in molti film del marito, tra cui per l'appunto "Gloria - Una notte d'estate" e nel 1975 "Una moglie" che gli valse una nomination al premio Oscar come miglior attrice protagonista.


La trama del film di Cassavetes e di facile lettura.

 Per impadronirsi di documenti che scottano e per punire un traditore, una organizzazione criminale massacra una famiglia intera. Alla strage riesce a sfuggire soltanto uno dei figli, affidato dai genitori a Gloria, una vicina di casa.

La donna, legata in passato alla medesima organizzazione, si trova ad assumere l'ingrato compito di proteggere il ragazzino cui finisce per affezionarsi. Pur di sottrarlo alla vendetta dei killer, Gloria, non esita ad affrontarli con i loro stessi mezzi e raggiungere il suo obiettivo: salvare il suo protetto.

Il regista riesce a costruire un personaggio memorabile come quello di "Gloria",un classico personaggio maledetto tipico del noir e riesce altresì a ricostruire un inferno metropolitano pieno di insidie che incute timore, in cui bisogna sospettare di tutti.

Non è un film tipico di Cassavetes, ma questo non "disturba" lo spettatore più affezionato. Rimarcabile la "chiave" etica della pellicola. Il regista affronta per la seconda volta il genere noir ,e stravolge tutto,portando sia l'ironia ,sia la suspence ma soprattutto l'originalita' con una storia che non si sofferma solo sul rapporto donna-bambino,ma sulla forza di saper essere uniti e lottare con spirito di lealtà contro un sistema a quanto pare più forte dello stato, la mafia. (C.Crispino)



Per informazioni:

www.shangri-la.unina.it


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