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Eurojust Cooperazione giudiziaria nell'UE ed attuazioni italiane dopo Lisbona

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Eurojust è l'organismo di cooperazione giudiziaria nato nel 2002 per migliorare nell'Unione europea l'efficacia dell'azione di contrasto alle forme gravi di criminalità organizzata.

La sua struttura si presenta non sotto forma di network, ramificato presso le singole autorità nazionali, ma come organismo centrale con una sede accentrata (l'Aja), presso cui sono rappresentati i 28 Stati membri dell'Unione. La sua operatività è fondata, in prevalenza, sull'azione dei membri nazionali distaccati da ciascuno Stato membro; una serie di competenze riferibili alla gestione amministrativa dell'organismo sono attribuite al collegio (composto da tutti i membri nazionali). Il core business dell'organismo attiene allo svolgimento di riunioni di coordinamento nel corso delle quali le autorità nazionali, giudiziarie e di polizia, sono poste in condizione di operare un diretto interscambio informativo, di elaborare comuni strategie investigative, anche con il supporto di appropriate analisi fornite da Europol, e di discutere questioni pratiche e giuridiche. Ciò consente di migliorare l'acquisizione all'estero degli elementi di prova, di assicurare, quando necessario, la contestualità delle azioni giudiziarie intraprese dalle autorità partecipanti al coordinamento e di suggerire, ove possibile e nei limiti delle attuali competenze, indirizzi operativi per evitare l'insorgere di conflitti di giurisdizione o situazioni di bis in idem.

L'entrata in vigore del Trattato di Lisbona ha riformato definitivamente il sistema comunitario e dell'Unione europea, segnando l'avvio di una nuova fase del rapporto tra quest'ultima e gli ordinamenti nazionali. Il settore della cooperazione giudiziaria penale, disciplinato al capitolo IV del titolo V dedicato all'area di libertà, sicurezza e giustizia (artt. 82-86), è quello che presenta i tratti di maggiore innovazione. La cooperazione giudiziaria, inoltre, diventa solo una delle componenti, ma la più significativa, per la creazione di uno spazio comune di sicurezza, giustizia e  di libertà.

E su "Cooperazione giudiziaria nell'UE ed attuazioni italiane dopo Lisbona. Il ruolo di Eurojust", interverranno Gaetano Manfredi, rettore dell'Ateneo federiciano, Lucio De Giovanni, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II e Filippo Spiezia, membro nazionale italiano ad Eurojust, il 23 maggio, alle 10.30, in aula Pessina, corso Umberto I.

 

L'incontro, interno al ciclo dell'Osservatorio giuridico è organizzato anche in collaborazione con la cattedra di cooperazione giudiziaria.


Redazione

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