I frattali: la geometria della natura ai Musei delle Scienze

Il Centro Musei delle Scienze Naturali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ospita, nelle Sale del Museo di Paleontologia, la mostra dell'artista Gianni D'Anna che dal 1989 incentra la sua attività nel campo delle teorie del caos ed in particolare dei frattali.
Gianni D'Anna, appassionato di malacologia, entomologia e scienze naturali in genere ha sempre cercato nella complessità del mondo naturale la fonte della sua ispirazione.
Sono le strutture delle ali delle farfalle o di altri elementi naturali a guidarlo nella ricerca e nel riconoscimento del rapporto di scala o dell'irregolarità, cioè di quegli attributi frattali che determinano l'appartenenza a questo specifico campo di ricerca artistica.
Il Matematico polacco Benoit B. Mandelbrot, docente presso l'Università di Harvard, ripercorrendo le esperienze di alcuni studiosi, tra i quali Newton, Julia, Poincaré, e utilizzando i potenti computer della NASA, è riuscito, attraverso sistemi matematici complessi, a creare i frattali. I frattali (da fractus, termine latino che significa frazionato, interrotto) si ottengono mediante algoritmi, vale a dire insiemi di procedure matematiche che consentono di realizzare e rendere visibili fenomeni naturali reali, oggetti irregolari e aleatori, che possiedono un'autosomiglianza e una dimensione frattale ben definita. Per studiare tali fenomeni è stata utilizzata una nuova geometria della natura.
Apre la mostra lo struzzo con le sue uova, una delle quali è pronta per la schiusa. Questa nuova vita porterà in sé tutte le impronte del passato, visibili alle pareti di questa prima sala. Quelle attuali e future sono invece rappresentate nelle fotografie collocate sul pavimento a destra.
Il meteorologo Edward N. Lorenz, studioso delle teorie del caos e dei frattali, affermava che: «il battito d'ali di una farfalla in Brasile può scatenare un tornado in Texas ». Tenendo presente questa citazione ho fatto ricorso a bruchi, trasformati in farfalle, e a insetti, ruotanti intorno ad una cascata di foglie, i quali, battendo le ali e le elitre, provocano quei fenomeni di turbolenza, che interagiscono con quelli presenti nello spazio, generando effetti caotici. Questi fenomeni, contemplati nella geometria frattale, sono sintetizzati nelle sculture situate nella sala del dinosauro. Qui l'oro accecante del girasole, posto sulla tela simboleggiante l'ambiente preistorico, abbaglia il dinosauro che si ritrae terrorizzato. Sulla tela situata in fondo alla sala è raffigurato l'albero, anch'esso simbolo della vita, che attraverso i rami e le radici si congiunge a quello ppreistorico del museo, completando in tal modo il cerchio dell'esistenza e quindi della mostra. (GD'A)
Per informazioni: tel. 081.25.37.516 / 517 / 588
Museo di Paleontologia - Compl. Univ. dei S. Marcellino e Festo - Largo S. Marc
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