La Neapolis greca è stata progettata per essere la Città del Sole e di Partenope

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A stabilirlo, con un lavoro pubblicato sul Journal of Historical Geography, sono stati due professori del Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse (DISTAR) dell'Università di Napoli Federico II.

Lo studio archeoastronomico dimostra che l'orientamento e le proporzioni della griglia stradale dell'antica Neapolis greca, l'attuale centro storico di Napoli, furono scelte in modo che la città potesse essere riconosciuta come la città di Helios/Apollo (il dio del sole dei greci) e di Partenope, l'antenata reale divinizzata e/o la sirena che diede il nome alla città.

I coloni greci di Cuma, intorno al 470 a.C., progettarono l'antica Neapolis con una griglia stradale rigorosamente ortogonale anticipando le regole di Ippodamo. Le tre strade principali sono chiamate decumani e le ventuno strade minori ortogonali sono chiamate cardini. Il decumano superiore è ora via Sapienza, via Pisanelli e via Anticaglia; il decumano principale è via dei Tribunali; il decumano inferiore è Spaccanapoli che punta direttamente sulla collina di Sant'Elmo. Tra i cardini ricordiamo via San Gregorio Armeno (noto come la via dei presepi), via del Sole e via Duomo. 

Lo studio dimostra che la griglia stradale di Neapolis fu progettata come un microcosmo ispirato dalla cosmologia di Pitagora basato sull'armonia della sezione aurea che metteva il sole divino al centro di un universo armonico di dieci sfere concentriche.

Infatti, la città, centrata nell'antico tempio dei Dioscuri (oggi basilica di San Paolo Maggiore in piazza San Gaetano), si sviluppa intorno ad un quadrato che misura 2x2 stadi greci (1 stadio è circa 190 m) limitato dai decumani superiore e inferiore e dai cardini di via Atri e via Duomo. Il quadrato centrale è ruotato rispetto agli assi cardinali di circa un sedicesimo di cerchio e la stella a sedici raggi rappresentava tra i Greci il sole e il dio Apollo. Questo fu anche il disegno della "città ideale" di Vitruvio.

Questo quadrato centrale è diviso in dieci settori dai cardini e definisce un cerchio con raggio uguale a √5 stadi che limita lo spazio della città interna alle mura. Questo cerchio definisce anche un altro cerchio concentrico con raggio uguale a 1+√5 stadi, cioè due volte la sezione aurea, che inscrive un decagono o una stella a dieci punte che, a sua volta, definisce simultaneamente sia lo spazio esterno della città che lo stesso quadrato centrale e la distanza tra i decumani.

Il legame speciale di Neapolis con il sole appare nel giorno del solstizio invernale quando il sole sorgeva sopra i monti Lattari a 36° sud-est e durante il solstizio estivo alla stessa ora appariva 36° sopra il punto d'est. L'angolo di 36° è l'angolo aureo che definisce il pentagramma e il decagramma pitagorico, ed è la frazione d'arco dei dieci settori del grande decagono che caratterizza la geometria della città.

Le proporzioni geometriche tra le strade e il cerchio murario di Neapolis sono quindi determinate dalla sezione aurea che è legata al numero dieci, al decagono e al pentagono, tutti simboli sacri pitagorici.

In aggiunta, le albe e le sere dei giorni degli equinozi primaverili ed autunnali coinvolgevano tra di loro il sole, il complesso vulcanico del Somma-Vesuvio, la collina di Sant'Elmo, le costellazioni della Vergine, dell'Aquila e del Toro. Le prime due costellazioni richiamavano il culto di Partenope come dea e sirena, mentre la terza richiamava il culto del Sebeto, il fiume divinizzato di Neapolis.

Queste indicazioni provengono direttamente dalle monete antiche di Neapolis mostranti Partenope, un toro ed una dea alata in posizioni che richiamano il sorgere del sole sopra il Vesuvio durante gli equinozi di autunno quando il sole era nel segno della Vergine che in greco è detto Parthenos da cui deriva il nome Partenope.

Lo studio giustifica le tradizioni più importanti di Napoli che la descrivono come la città del Sole e di Partenope.

Riferimento: Nicola Scafetta e Adriano Mazzarella: The city of the sun and Parthenope: classical astronomy and the planning of Neapolis, Magna Graecia, Journal of Historical Geography, 2019. Web: https://doi.org/10.1016/j.jhg.2019.05.004


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