‘La Germania e l'Oriente'

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Sarà ‘La Germania e l'Oriente. L'immagine dell'Oriente nelle scienze della cultura tedesche' al centro dei lavori delle giornate di studio del 27 e 28 novembre promosse dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Federico II e dall'Accademia di Scienze Morali e Politiche della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti. Gli incontri si terranno nell'Aula Giovanni Pontano a via Mezzocannone, 8, a Napoli.

La cultura europea è caratterizzata da una palese ambiguità nei confronti dell'Oriente. Costante oggetto di attenzione, al centro di mire economiche e coloniali, di nostalgie romantiche, di appropriazioni scientifiche, l'Oriente resta esposto a una radicale opposizione che percorre con alterne vicende gli ultimi tre secoli della storia europea. L'opposizione è quella fra l'inclusione e l'esclusione, fra la sua integrazione nello sviluppo della cultura europea, di cui rappresenta un elemento imprescindibile, e la sua esclusione in quanto principio ontologicamente estraneo, in quando alterità insuperabile. Si tratta di due direzioni di ricerca e d'interpretazione non circoscrivibili all'ambito delle grandi concezioni storico-universali o di filosofia della storia, ma rintracciabili nei settori disciplinari e scientifici più diversi, dalla storia delle religioni alla filologia, dalle discipline orientalistiche alla storia dell'arte. E proprio dalle scienze particolari bisogna ripartire per tessere le fila della comprensione europea dell'Oriente, per rilevare i "paradigmi" scientifici che per il suo studio furono impiegati, per lasciar emergere la struttura dei "discorsi" in cui esso fu coinvolto, per ricomporre le "immagini" che di esso furono costruite.

La scelta di concentrare l'indagine sulla cultura tedesca ha precise ragioni metodologiche e storico-culturali. Il ritardo con cui l'imperialismo tedesco si affacciò sulla scena mondiale, nonché il forte radicamento filologico‑scientifico della tradizione orientalistica tedesca, nonostante un eurocentrismo pregiudiziale, non rappresentarono il terreno ideale perché si sviluppasse quel collateralismo fra ricerca orientalistica ed esigenza imperialistica di cui parla Edward W. Said nel suo celebre libro, Orientalism. Furono piuttosto l'elaborazione teorica e metodologica della scienza storica e della filologia tedesca, ma anche la sensibilità per l'Oriente della filosofia classica tedesca e della cultura romantica, a determinare le peculiari sorti dell'approccio tedesco all'Oriente e la sua indiscutibile rilevanza per le tradizioni nazionali europee, a cominciare da quella italiana. Questa circostanza storica rende ancora più interessante esaminare caratteri e peculiarità dell'Orientalismo tedesco.

La due giorni si aprirà martedì 27 novembre, alle 14.30, con i saluti di Fulvio Tessitore, Presidente dell'Accademia di Scienze Morali e Arti Politiche, e di Edoardo Massimilla, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici.

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