Discompose: la Federico II progetta l'archivio digitale

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Come reagirono i napoletani alla disastrosa eruzione del Vesuvio del 1631? La loro risposta tornò utile ai siciliani che dovettero far fronte, qualche decennio dopo (1669), a una delle più devastanti eruzioni dell'Etna? E, più in generale, cosa qualificava una catastrofe agli occhi di un europeo del Sei o Settecento e in che modo la cultura dei disastri ereditata negli ultimi secoli ha influenzato e continua a influenzare la moderna gestione delle emergenze?

A dare una risposta a questi interrogativi sarà il progetto ‘Discompose' (Disasters, Communication and Politics in Southwestern Europe. The Making of Emergency Response Policies in the Early Modern Age) guidato dal giovane storico del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, Domenico Cecere, vincitore del più ambito finanziamento europeo, un Erc Starting Grants da 1 milione e 481mila euro. Specialista dell'Età Moderna e del Mezzogiorno d'Italia, Cecere guiderà il in programma da febbraio 2018 a gennaio 2023.

Un archivio digitale sulle scritture del disastro
Il progetto prevede la raccolta sistematica delle ‘scritture del disastro': migliaia di testi e immagini sparsi tra biblioteche e archivi di mezza Europa saranno digitalizzati, trascritti e raccolti in un database. In questo modo sarà finalmente possibile combinare ricerche di distant reading (basate su analisi di grandi quantità di dati) e close reading (analisi ravvicinata e approfondita di un singolo testo e del suo contesto di produzione) e coniugare le capacità analitiche dei filologi con il trattamento informatico dei testi. ‘In questo modo sarà più facile cogliere trasformazioni e specificità in scritti di solito standardizzati e ispirati modelli antichi'. In questo senso ‘Discompose' può offrire un contributo importante allo studio dei disastri contemporanei mettendo in luce, per esempio esempio, la lunga vita di determinati schemi interpretativi che condizionano i modi in cui gli eventi eccezionali vengono vissuti e comunicati e affrontati.

Studio dei disastri, specialità federiciana 
Discompose è per molti versi figlio di un altro progetto del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II, finanziato dal programma Star e coordinato dalla linguista Chiara De Caprio, al quale ha partecipato lo stesso Cecere. Oltre alla De Caprio, parteciperanno al progetto, Giancarlo Alfano, Letteratura italiana, UniNa, Francesco Montuori, Linguistica italiana, UniNa, Valerio Petrarca, Antropologia culturale, UniNa, Armando Alberola Romá, Storia del Clima, Universidad de Alicante.


Redazione

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