Open Access: gli archivi istituzionali 'FedOA' della Federico II

Open Access: gli archivi istituzionali 'FedOA' della Federico II

Gli archivi istituzionali FedOA della Federico II nascono sull'onda dell''Open Access Initiative' (dicembre 2001) e delle Dichiarazioni di Berlino (2003) e di Messina (2004), sull'accesso aperto ai risultati della ricerca scientifica, sottoscritte dalla quasi totalità delle Università italiane. (vedi it.wikipedia.org/wiki/Accesso_aperto per informazioni e bibliografia)

Il movimento nasce per promuovere standard di inter-operabilità tra archivi istituzionali che facilitino un'efficiente disseminazione dei prodotti della ricerca accademica. Attualmente la "comunità degli archivi aperti" promuove il più largo acceso in rete di tutte le risorse digitali connesse alla ricerca, alla didattica e ad ogni altro aspetto dell'attività accademica (all'interno del "movimento" è evidente un qualche grado di contrasto e critica verso gli alti costi e le politiche monopolistiche delle grandi concentrazioni dell'editoria scientifica).
Come si legge nella pagina di accesso al sito di FedOA: "Nello spirito dell'Open Access Initiative, FedOA intende promuovere la libera diffusione in rete della produzione scientifica dei docenti e dei ricercatori dell'Ateneo. Gli autori, dopo essersi registrati, possono depositare libri, articoli, atti di convegni, tesi di dottorato, abstract di pubblicazioni".

Nato in questo spirito, l'archivio istituzionale dell'Università degli Studi di Napoli contiene attualmente varie tipologie di documenti digitali archiviati dai docenti, dai ricercatori e dai dipendenti dell'Ateneo.

Preprint: articoli scientifici in forma finale, o work in progress non ancora pubblicati o non destinati alla pubblicazione in riviste specializzate, che gli autori desiderano diffondere nella comunità scientifica; Monografie: libri specialistici che gli autori vogliono rendere liberamente usufruibili in rete; Atti di conferenze o singoli contributi in atti di conferenze; Letteratura grigia prodotta da ricercatori o dipendenti della Federico II.

Una tipologia particolare è costituita dalle tesi di dottorato: il regolamento attuale di sottomissione delle tesi di dottorato prevede che il dottorando depositi, in una sezione riservata di fedOA, la sua tesi. Al conseguimento del titolo di Dottore la tesi viene trasferita nella sezione pubblica di fedOA "tesi di dottorato" dove rimane per consultazione libera e per venire automaticamente archiviata, in forma elettronica, alla Biblioteca Centrale di Firenze, come richiesto dalla legislazione vigente.
Attualmente sono depositate oltre 3000 tesi di dottorato, quasi tutte a testo pieno, facilmente ricercabili in varie modalità: parole chiave, settori scientifico-disciplinari, singole parole del testo etc.. La sezione "tesi di dottorato" costituisce un significativo patrimonio di conoscenze scientifiche elaborate nell'ateneo e fornisce un utile punto di osservazione sulla ricerca prodotta nell'Ateneo.

Nel prossimo futuro un nuovo database si affiancherà a FedOA e conterrà i record bibliografici delle pubblicazioni dei docenti e ricercatori della Federico II, collegati alle risorse elettroniche dell'Ateneo e accompagnati, quando possibile, dal testo pieno della pubblicazione stessa.


Per informazioni:

www.fedoa.unina.it


Redazione

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