"Per rabbia e per amore. Le impronte dei passi di don Peppe Diana"

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Si presenta mercoledì 8 maggio 2024 alle 11 nella sede del Real Museo Mineralogico, in via Mezzocannone, 8, dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, il libro di Raffaele Sardo, "Per rabbia e per amore. Le impronte dei passi di don Peppe Diana".

All'iniziativa, moderata da Massimo Franco, dell'Università Federico II, dopo i saluti di Piergiulio Cappelletti, Direttore del centro Musei delle Scienze e di Vittorio Amato, Direttore del DISP-Dipartimento di Scienze politiche, interverranno in qualità di relatori Don Tonino Palmese, Presidente Fondazione Pol.Is, Renato Raffaele Amoroso, Elena Cuomo, Francesco Dandolo, Michele Mosca, docenti del Dipartimento di Scienze Politiche.

L'iniziativa si inserisce nelle celebrazioni  dei trent'anni dalla morte di don Diana, una data ormai patrimonio della storia dell'Italia repubblicana. "Il 19 marzo 1994, il giorno in cui fu ucciso don Peppino Diana a Casal di Principe – scrive l'autore nell'introduzione del libro –  è diventata una data simbolo. Quell'omicidio avvenuto in una parrocchia, dove è stata profanata la sacralità del luogo e dove è stata messa in discussione anche l'autorità ecclesiale, ha sancito uno spartiacque tra il prima e il dopo. Di don Peppino si tentò poi di uccidere anche la memoria attraverso le calunnie che cercarono per anni di attribuire la morte ad altre cause invece che al suo limpido impegno sociale e cristiano contro la camorra".

"Le mafie non sono sconfitte – scrive don Luigi Ciotti, il presidente di Libera, nella prefazione del libro – ma neppure è sconfitta la speranza. Di seme in seme, l'impegno si allarga e si rafforza, a costituire quell'argine fragile eppure indispensabile affinché le persone e le società non debbano mai rassegnarsi all'idea di una convivenza necessaria con l'ingiustizia e la legge del più forte. Questo libro non è un racconto di morte, ma di vita. Non è un volume da leggere per passare il tempo, ma ci impone di non lasciar passare altro tempo senza che noi stessi raccogliamo il testimone di queste vite e di questo impegno, per rabbia e per amore. Se posso permettermi, soprattutto Amore".

L'ingresso è libero, fino ad esaurimento posti.

 

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Redazione

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