SINE FINE la mostra di Charlotte Lartilleux promossa dalla Federico II

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Sabato 30 dicembre 2023 alle 18.30 Concerto di Valentina Ferraiuolo in Donnerrante, uno spettacolo che affonda le radici nel folk italiano per spingersi in tutto il Mediterraneo. Il canto unisce popoli, voci di donne che intonano ninna nanne, che denunciano, che difendono diritti e aprono scenari di mondi possibili. Il tamburo è la culla, la casa, la dimora, lo scudo...La donna è l'elemento a cui tendere e da cui tutto comincia.

Attraverso un repertorio variegato e volto a suscitare emozioni e riflessioni, tra risate e pathos,  il pubblico sarà protagonista dello spettacolo e, con una partecipazione attiva, si metterà in cammino insieme agli artisti, alla scoperta di linguaggi possibili. La proposta musicale fonde strumenti della tradizione popolare a strumenti classici in una fusione di sonorità e contaminazioni moderne, alternando canti di tradizione orale a brani originali a quelli del repertorio sefardita e delle culture del Mediterraneo. Valentina Ferraiuolo voce e percussioni, Domenico De Luca chitarra, Marco Pescosolido violoncello. L'appuntamento si inserisce nell'ambito della mostra fotografica di Charlotte Lartilleux SINE FINE.

A cura di Enrico Bossan, la mostra è promossa dal Centro Studi e Ricerche Protocollo Napoli e dall'Università Federico II con il Corso di perfezionamento "Perizia psicologica, CTU e referto psicologico per il Contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza assistita (IPV e VDW)".

Sarà aperta al pubblico fino al 20 gennaio 2024, negli spazi di CASA, Centro delle Arti della Scena e dell'Audiovisivo a Palazzo Degas, Napoli.

Sine fine, a cura di Enrico Bossan, riunisce le  fotografie di Charlotte Lartilleux che restituiscono un racconto per immagini della sofferenza muta e nascosta che accompagna la violenza sulle donne, costruendo una testimonianza viva che attraversa i saloni settecenteschi di Palazzo Degas.

Gli scatti in bianco e nero dell'artista francese sono concepiti per puntare i riflettori su un sistema relazionale fondato sul sopruso e sulla sopraffazione, di cui le donne sono troppo spesso protagoniste e vittime. Tra vetri rotti, ganci, cravatte e bambole abbandonate, Lartilleux costruisce un itinerario che immerge il visitatore nel dramma di paura e dolore che molte donne vivono nella quotidianità, tanto nelle strade delle città quanto entro le pareti domestiche, in un percorso espositivo che invita all'emersione dal silenzio.

La mostra si inserisce in un fitto calendario di incontri e appuntamenti che, dal 15 dicembre 2023 al 20 gennaio 2024 combinano arte, cultura, scienza e servizi nell'obiettivo comune di abbattere la cortina di silenzio che avvolge molte storie di violenza e costruire nuovi orizzonti di consapevolezza.

"Arte, cultura, scienza e servizi si uniscono per raccontare la sofferenza muta e nascosta di chi subisce violenza nella città, nelle campagne, tra le pareti domestiche. Per parlare dell'impotenza di chi non sa agire altri linguaggi, e quella di chi assiste senza riuscire a impedirla. Donne, uomini e bambini vittime di un sistema relazionale di sopruso e sopraffazione in cui le donne divengono le vittime della incapacità maschile ad amare. Con la mostra Sine Fine, le foto di Charlotte Lartilleux danno voce a emozioni mute. Rendono la parola dell'indicibile. Vetri rotti, cravatte/cappio e ganci di morte esprimono la drammaticità di quanto la paura e il dolore celano nel segreto delle menti. A CASA, Centro delle Arti della Scena e dell'Audiovisivo a Palazzo Degas, vasti saloni di allure settecentesca offrono un inedito spazio del cuore e della mente per accoglierne le suggestioni e consentire alle emozioni di fluire senza timore. Gli eventi che l'accompagnano vogliono creare un lungo nastro rosa per raccontare il dolore e costruire un percorso di vita senza violenza.", sottolinea Caterina Arcidiacono coordinatrice del programma e consigliera di fiducia dell'ateneo Federico II per le molestie sessuali

Gabriella Ferrari Bravo presidente di Psy-com, commenta "Violenza sulle donne: la durezza di cui è fatto l'ostacolo, il suo centro, cioè il dominio di una metà del genere umano sull'altra metà, sembra ancora inscalfibile. La mostra e il libro sono un lavoro complesso che sembra, all'autrice Charlotte Lartilleux e al curatore, Pietro del Re, «Sine Fine». Come l'angoscia che tormenta le donne, ne cancella il volto, le imbavaglia, le trasforma da vive a morte o semi-vive. Le atterra. Il loro dolore trova nelle immagini una forma di espressione potente, come può esserlo una voce flebile, e la speranza di riuscire ad afferrare la mano sottile scoprire il volto di donne spezzate, rotte, accartocciate."

Rita Mastrullo, prorettrice dell'Università Federico II ricorda che Federico nel 1231 è stato il primo a dettare norme organiche contro la violenza sulle donne: l'imperatore decreta la condanna alla pena di morte, abrogando la consuetudine del "matrimonio riparatore", e stigmatizza l'indifferenza imponendo una sanzione pecuniaria a "chiunque oda grida di aiuto di una donna alla quale viene usata violenza e non interviene a porgerle soccorso", e la comunità federiciana da sempre si impegna per creare la coscienza del rispetto di sé e degli altri.

I corsi di perfezionamento e approfondimento ospitati dall'Università Federico II sono accompagnati dalla sessione di musicoterapia diretta da Valentina Manna e Oscar Pisanti e dalla performance musicale a cura di Associazione Le Kassandre e Associazione p.l. femminile plurale. Sii turista della tua città propone una visita guidata nel centro storico di Napoli per dare voce, nei loro luoghi, alle donne illustri vittime nei secoli di sopruso e femminicidio, con la partecipazione di Rossana Di Poce ed un brindisi finale con la partecipazione della Senatrice Valeria Valente. Il Teatro nel Baule apre le porte allo spettacolo teatrale per bambini Dov'è finito il principe azzurro?, mentre gli spazi della mostra accolgono un laboratorio sulla violenza domestica e il concerto di Valentina Ferraiuolo a cura di Aps Tamburo Rosso. La città si fa palcoscenico di un'inedita caccia al tesoro per grandi e piccoli alla scoperta delle buone pratiche contro la violenza domestica, mentre Dedalus cooperativa sociale invita a prendere parte al laboratorio dei sentimenti con esposizione dei manufatti realizzati dalle donne del laboratorio Ciak si cuce.

Non manca la letteratura, con le presentazioni dei libri Boriben di Yacouba Maiga, edito da Melagrana, che racconta il viaggio di una giovane attraverso i deserti della Libia per sfuggire a un matrimonio forzato, e Vittime non per sempre  di Maria Antonietta Selvaggio, edito da Giannini, che presenta  l'indagine condotta da Arcidonna su femminicidi e violenza assistita.

Il programma si conclude con il finissage della mostra Sine fine, che vede la psicologa e docente Caterina Arcidiacono condurre un workshop di condivisione e riflessione sull'esposizione di Charlotte Lartilleux.

Sine fine è completata da un progetto editoriale a cura di Pietro del Re, che racchiude in un prezioso catalogo gli ultimi quattro anni di indagine e riflessione sulla violenza domestica condotti da Charlotte Lartilleux. Il volume, edito da La Lepre, vede le fotografie dell'artista affiancate ai testi di trenta autrici, riunite nell'intento comune di dare speranza a tutte le donne che quotidianamente vivono situazioni di sopruso e ingiustizia.

 

Orari di apertura

Da mercoledì a sabato - dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 Visitabile in altri giorni e orari su appuntamento Per prenotazioni +39 335 6915833 | info@casadelleartinapoli.it

 

 

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