Parte il Progetto BRIEF

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Promuovere scoperte scientifiche, nell'ambito delle scienze biomediche, delle microscienze e delle nanoscienze e trasferire le ricerche di base verso lo sviluppo di tecnologie abilitanti. Questo l'obiettivo di BRIEF (Biorobotics Research and Innovation Engineering Facilities), un progetto per il potenziamento di una rete di infrastrutture di ricerca in biorobotica che vede come capofila la Scuola Superiore Sant'Anna, insieme ai partner Università degli Studi di Napoli Federico II e Politecnico di Bari.

Dei 24 milioni di euro complessivi di finanziamento, grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenuti dal programma europeo NextGenerationEU, alla Federico II andranno 4 milioni di euro.

Lo scopo è quello di incentivare scoperte di nuovi materiali, sensori, sistemi di misura e controllo e di elaborazione intelligente dei dati, in vista della realizzazione di piattaforme biorobotiche per aumentare il benessere e la salute e per favorire la sostenibilità ambientale.

‘Il Progetto BRIEF è finanziato dal PNRR ed è dedicato alle infrastrutture nel campo della biorobotica. Nell'ambito delle infrastrutture finanziate, ci sono due laboratori pilota: B2R, sulla parte Bioibrida e Biomimetica della Robotica, e REISSUE (Robotic-assistEd In Situ tiSsUe rEgeneration and repair), installato nel CRIB. In questo laboratorio si svilupperanno modelli rigenerabili e recuperabili di ingegneria tessutale con tecniche guidate assistite dalla robotica', commenta  Bruno Siciliano, docente di Robotica al DIETI, responsabile di BRIEF per la Federico II.

"B2R Laboratory, Biomimetic and Biohybrid Robotic Lab realizzerà nuove protesi e nuovi esoscheletri puntando su  tre aspetti: l'aspetto meccanico e quindi di realizzazione fisica sfruttando anche materiali soft, sulla parte di controllo condiviso ed infine sull'interfaccia di comunicazione tra la macchina e l'essere umano che sarà più invasiva e che consentirà di scambiare informazioni dalla macchina all'essere umano e viceversa.", sottolinea Fanny Ficuciello, docente di Robotica Medica al DIETI, responsabile di B2R Lab.

"Per quanto riguarda questo progetto, le competenze che si mettono insieme riguardano competenze nell'ambito della robotica e competenze nell'ambito dei materiali che hanno danno risultati tangibili a quello che è il riparo di tessuti e arti danneggiati. L'ibridazione di queste due tecnologie permetterà di andare molto avanti rispetto alle attuali bioprotesi", conclude Paolo Netti, docente di Bioingegneria Industriale al DICMAPI, responsabile di REISSUE Lab, il laboratorio dotato della tecnologia avanzata di stampa 3D per la biofabbricazione di tessuti biologici in vitro and in situ.


Redazione

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