Università e tutela della privacy

Università e tutela della privacy

Nasce un regolamento sul trattamento dei dati sensibili e giudiziari da parte delle università. Approvato dalla Crui – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane – e dal Garante per la protezione dei dati personali il regolamento rappresenta, per gli atenei italiani, una vera misura innovativa nel campo della gestione dei dati personali.

Per la prima volta, infatti, il mondo accademico nazionale ha uno strumento che gli permetterà di allinearsi con le normative e le prassi consolidate in Europa in materia di tutela dei dati personali. Lo schema tipo approvato dalla Crui e dal Garante rappresenta un modello di riferimento per tutti gli atenei che dovranno regolamentare la loro disciplina in materia di privacy.

Il documento, approvato il 17 novembre, rappresenta il frutto dell'attività di un Gruppo di lavoro permanente costituito da numerosi rappresentanti delle università italiane e dal Garante della protezione dei dati personali e nasce dalla constatazione dell'enorme materiale di dati sensibili che viene raccolto e custodito dalle università a partire da informazioni sull'origine etnica, sulle opinioni politiche, sulla fede religiosa.

Il Codice per la privacy prevede che le università adottino dei precisi regolamenti per poter raccogliere, gestire, elaborare e utilizzare dati personali degli studenti o dei dipendenti. I regolamenti hanno il fine di rendere noto agli studenti quali dati possono essere utilizzati e per quali fini. Lo schema tipo approvato dal Garante rappresenterà, in questo senso, una guida per tutte le università e un riferimento per l'elaborazione di un proprio regolamento interno ad ogni Ateneo.

"Grazie a questo accordo – ha commentato Vincenzo Milanesi, rettore dell'università di Padova e delegato alla privacy per la Crui – il sistema universitario italiano si è dotato con tempestività di uno strumento che dà la possibilità a ciascun Ateneo di adattare il proprio regolamento relativo al trattamento dei dati sensibili e giudiziari adeguandosi alle esigenze di legge e ponendosi all'avanguardia su una tematica di rilievo, ancora poco recepita dalle istituzioni pubbliche del nostro paese".

Gli ha fatto eco Francesco Pizzetti, presidente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali che ha aggiunto: "questo protocollo testimonia la crescita di sensibilità delle università italiane che si mostrano sempre più attente e consapevoli rispetto ai temi della privacy".

Lo schema di regolamento approvato è consultabile sul sito www.garanteprivacy.it  (a.m.)



Per informazioni:

www.garanteprivacy.it


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