Teatro, 15 studenti in laboratorio

Teatro, 15 studenti in laboratorio

Nell'ambito del progetto "Isole di teatro, per un teatro della necessità" a cura di Agostino Ritano e Stefania Piccolo, promosso dalle associazioni Labor. Inti Federiciani e Officinae Efesti, si terrà tra il 5 e il 9 dicembre un'esperienza di laboratorio teatrale a partire da l'Opera da tre soldi di Bertold Brecht, con il patrocinio dell'Università Federico II.

Condotto da Armando Punzo, fondatore della Compagnia della Fortezza, composta da detenuti-attori del carcere di Volterra, e regista di spettacoli come il Marat Sade di Weiss, I Negri di Genet, Amleto di Shakespeare, il laboratorio è aperto ad un massimo di quindici studenti appartenenti all'Università Federico II di Napoli, che dovranno presentare richiesta di iscrizione corredata da lettera di motivazione entro il 30 novembre 2005.

Il laboratorio si svolgerà presso il teatro Tinta di Rosso, in via San Biagio dei Librai, 39 a Napoli. Sono in programma un incontro con Armando Punzo il 5 dicembre alle ore 13.00 presso l'aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia ed un incontro video-forum con Ferdinando Falossi il 9 dicembre, stessa ora e luogo.

Falossi, storico del teatro e artigiano costruttore di maschere (di legno, di cartapesta, di lino), è stato allievo di Umberto Sartori. Per più di vent'anni ha raccolto e studiato maschere antiche provenienti da tutte le regioni della Grecia, dell'Indonesia e dell'Africa. 
Lo storico ha messo a disposizione i suoi studi e la sua abilità di artista creatore di maschere in favore di alcuni centri della Toscana, con l'intento di "fare comunità-fare un teatro": "nei suoi laboratori i disabili costruiscono con le mani, con le parole, con i disegni, miti e riti, reinventando il mondo".

Il progetto "Isole di Teatro, per un teatro della necessità", spiegano gli ideatori dell'iniziativa, "nasce da riflessioni sul teatro, come luogo che protende alla conoscenza intima dell'uomo e come luogo protetto, dove poter ricercare le risorse più extra-ordinarie e misteriose dell'individuo, e dalla concezione del teatro come consapevolezza, come necessaria presenza, come luogo in cui scoprire il disagio. E' necessario pensare ad un simposio, ad una comunione tra ciò che è immateriale - la mente, il pensiero - e la materia - il corpo". (apis)



Per informazioni:
cell. 349.876.62.78 / 338.275.47.88

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