I diritti umani chiedono giustizia
Si chiama International Criminal Court ed è il Tribunale Penale Internazionale nato con il compito di perseguire le violazione dei diritti umani in tutti i paesi, sul presupposto che non esiste una giustizia globale se i peggiori crimini, quelli contro l'umanità, non sono soggetti alla legge.
Nel panorama del diritto internazionale la Criminal Court costituisce una novità, poiché per molto tempo i tribunali sono intervenuti solo nelle controversie fra gli stati. Solo a partire dalla seconda guerra mondiale, infatti, ha preso corpo il progetto di deferire ad una corte internazionale i responsabili dei più gravi crimini, dal genocidio ai crimini di guerra a quelli contro l'umanità.
Lo statuto del Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia, per esempio, menziona esplicitamente lo stupro fra i crimini contro l'umanità e quello del Tribunale di Arusha sul Rwanda elenca fra gli atti sui quali v'è competenza di giudicare "stupro, prostituzione forzata e ogni forma di aggressione sessuale".
Su questi temi si confronteranno esperti di diritto internazionale nel convegno che si terrà il prossimo 17 giugno alla Facoltà di Giurisprudenza dal titolo Giustizia penale internazionale e diritti umani. Prospettive antiche e moderne'. L'incontro, introdotto da Natale Rampazzo e presieduto da Aldo Mazzacane, sarà moderato da Pasquale De Sena. Parteciperanno tra gli altri la professoressa Carla Masi Doria dell'Università di Napoli Federico II, il professor Salvatore Zappalà dell'Università di Firenze e Florian Jessberger della Humboldt Universität Berlin. (apis)
Redazione
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