Cannabis: le mille facce di una pianta millenaria

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L'Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL, in collaborazione con l'Università degli Studi di Napoli Federico II, la Fondazione IDIS - Città della Scienza e l'ADISU, ha organizzato per il prossimo 3 maggio 2016 alle 10, una giornata, dedicata principalmente ai giovani delle Scuole Medie Superiori, di approfondimento sul tema della Cannabis. L'incontro si svolgerà presso Città della Scienza e avrà lo scopo di presentare le diverse potenzialità della coltivazione della pianta per l'economia del Paese e le applicazioni in campo terapeutico che potranno meglio essere studiate anche grazie ai recentissimi provvedimenti legislativi. I saluti istituzionali saranno affidati a Emilia Chiancone, Presidente Accademia dei XL, e Vittorio Silvestrini, Presidente e fondatore Città della Scienza. Le relazioni dei due esperti, Orazio Taglialatela Scafati e Vincenzo Di Marzo, saranno moderate da Luciano Mayol, direttore del Coinor - Centro di Ateneo per il Coordinamento di Progetti Speciali e l'Innovazione Orgnizzativa della Federico II e membro dell'Accademia dei XL. Seguiranno un dibattito con gli studenti e la visita di un'esposizione allestita per l'occasione dall'Associazione Fracta Sativa - Unicanapa

La Cannabis (Cannabis sativa) è una pianta che ha accompagnato la civiltà umana sin dalle proprie origini. Si pensa, infatti, che si tratti di una delle prime piante domesticate dall'uomo, probabilmente in Cina 8000-9000 anni fa. Nel corso dei millenni, l'uomo ha imparato a utilizzare questa pianta per gli scopi più vari, traendo vantaggio dalle proprietà peculiari delle sue diverse varietà. Le fibre resistenti delle varietà dal fusto lungo si prestavano alla realizzazione di corde e funi (il cordame delle navi Romane era fatto, per lo più, con fibre di canapa), ma anche alla lavorazione tessile, con produzione di abiti, lenzuola, tovaglie, borse ecc. Inoltre, il colore bianchissimo della polpa la rendeva adatta alla produzione di una carta sottile e di alta qualità: Gutenberg stampò le prime copie della Bibbia proprio su carta di canapa e, fino alla fine dell'Ottocento, più dell'80% della carta di tutto il mondo era prodotta utilizzando fibre di Cannabis. Con i semi delle piante di Cannabis si possono realizzare oli, pane, pasta, biscotti e altri alimenti che, al sapore gradevole, aggiungono un alto contenuto in proteine facilmente digeribili e un rapporto bilanciato tra acidi grassi omega 3 e omega 6.

Le infiorescenze femminili delle varietà medicinali sono, invece, ricche in una classe di composti noti come cannabinoidi, ai quali sono state associate proprietà terapeutiche sin dall'antichità. I Cinesi usavano gli estratti di canapa come analgesici contro reumatismi e dolori mestruali e nella dismenorrea, una potenzialità terapeutica che è stata sfruttata anche in Occidente fino alla fine dell'Ottocento. L'uso ricreativo della canapa, sotto forma di marijuana o di hashish, è basato proprio sulla presenza di uno dei cannabinoidi, il ben noto THC, in grado di interagire con recettori specifici presenti nel sistema nervoso centrale, denominati proprio "recettori dei cannabinoidi". Questo sistema neurale presente nel nostro organismo è stato scoperto proprio grazie alla Cannabis e i suoi agonisti endogeni, gli "endocannabinoidi", sono una conquista recente della fisiologia e farmacologia, essendo stati isolati solo venti anni fa.

Negli anni recenti si sta assistendo a una rinascita della Cannabis, con nuove applicazioni mediche e tecnologiche. La sfida che viene consegnata alle nuove generazioni è quella di riscoprire e valorizzare i tanti aspetti di una pianta che ha vissuto millenni di gloria e che oggi viene considerata come fonte di molecole multi-funzionali ad alto potenziale terapeutico. (c.s.)

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