Il terremoto del 23 novembre 1980. Luoghi e memorie

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L'entità e la qualità di un disastro come il terremoto non sono determinate solo dall'energia sismica  liberata, ma per la gran parte dalla struttura delle società umane che ne sono colpite: quelle fisiche e quelle istituzionali, economiche, sociali, culturali.

A 41 anni dal terremoto dell'Irpinia, sisma che colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale, il 23 novembre 2021 alle 10.15, presso la Fondazione Banco Napoli in via dei Tribunali 214, si terrà una giornata di studio su Il terremoto del 23 novembre 1980. Luoghi e memorie, in occasione della pubblicazione del volume, con lo stesso titolo, a cura di Gabriella Gribaudi, Francesco Mastroberti e Francesco Senatore, Napoli, Editoriale scientifica, 2021.

La giornata verrà aperta con i saluti istituzionali di Rossella Paliotto, presidente Fondazione Banco di Napoli, Edoardo Cosenza, delegato del sindaco di Napoli, Dora Gambardella, direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali Federico II, Andrea Mazzucchi, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Federico II.

Alle 10.30 la testimonianza di Rosanna Repole, già sindaco di Sant'Angelo dei Lombardi

Intervengono Gabriella Corona del CNR-Ismed), Carlotta Latini dell'Università di Camerino, Alfredo Mela del Politecnico di Torino, Generoso Picone de Il Mattino e Andrea Prota dell'Università Federico II.

Il volume riflette sugli effetti della catastrofe. Dopo il disastro, il ruolo dei fattori umani è ancora più forte, perché essi condizionano le modalità di reazione, la scelta delle soluzioni tecniche e organizzative, la percezione del disastro, in una parola la resilienza di una comunità. Non è mai possibile scindere gli aspetti tecnici e organizzativi da quelli culturali: la narrazione pubblica, la memoria delle comunità e delle famiglie, le aspettative, i pregiudizi. Nella prima sezione si ripercorre la storia della ricostruzione, facendo emergere la complessità dei processi contro le semplificazioni che predominano sull'argomento, e si presentano due disastri lontani nello spazio e nel tempo (Calabria 1783 e India 2004). La seconda sezione è dedicata al tema della memoria e dell'oblio.

Attraverso testimonianze autobiografiche e racconti orali i saggi riflettono sul vissuto soggettivo della catastrofe, sull'elaborazione del lutto che a volte ha segnato più generazioni, portandoci nel vivo della vita delle comunità.

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