Sovereignty and private authorities in the age of digital constitutionalism

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Le Big Tech possono avere poteri imperativi in un quadro costituzionale? I poteri privati di questi soggetti alterano la sovranità degli Stati?

Su questi temi, Giovanna De Minico (Federico II University) e Oreste Pollicino (Bocconi University) con i rispettivi studiosi hanno vinto il workshop "Sovereignty and private authorities in the age of digital constitutionalism" all'interno della selezione per l'11esimo Convegno mondiale di Diritto Costituzionale, il prestigioso evento internazionale, che si tiene ogni quattro anni e riunisce studiosi di Diritto Costituzionale di tutto il mondo. Il Convegno è organizzato dall'International Association of Constitutional Law (IACL) su "Constitutional transformations", dal 5 al 9 dicembre 2022, all'Università di Johannesburg.

Si discuterà del crescente potere delle Big Tech che consiste nel regolare i comportamenti di massa e nel controllarne la conformità alle regole da loro poste. Quindi, le Big Tech agiscono come uno Stato, rimanendo immuni da responsabilità politica. Così, minano la regola di fondo di ogni democrazia: la corrispondenza tra potere e responsabilità politica. Se e come ricondurre le Big Tech entro un quadro compatibile con il costituzionalismo sovranazionale?

All'evento prenderanno la parola, quanto al gruppo federiciano, la professoressa Giovanna De Minico, in qualità di Chair, la professoressa Fulvia Abbondante e le dottoresse Marta Aurino, Maria Francesca De Tullio e Laura Grimaldi, come relatrici.

Chiuderanno i lavori i professori Melissa Hamilton (University of Surrey), Erik Longo (University of Florence) e Amnon Reichman (University of Haifa and Berkeley Law School).

 

 

 

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