Laurea in Informatica? In Europa, l'Italia fanale di coda

Laurea in Informatica? In Europa, l'Italia fanale di coda

L'Italia è paese dell'eccellenza artistica, storica e culturale, ma per quanto concerne l'informatica siamo anni luce indietro rispetto agli standard europei.

I laureati italiani in Informatica sono rari e in poca quantità: il bel paese risulta la nazione con la percentuale più bassa di "dottori in informatica" dell'Unione Europea, se si esclude la Romania. Secondo l'ultimo rapporto Eurostat poco più di un laureato (quinquennale) su cento appartiene alle discipline informatiche, contro una media UE al 3,4%. Il nostro misero 1,3% non può che creare imbarazzo se confrontato con il 5,6% dell'Austria, il 5,1% della Spagna e il 4% del Regno Unito e Francia.

I motivi di questa debacle sono molteplici, ma senza dubbio il sistema accademico italiano e quello industriale hanno delle responsabilità. Di certo l'introduzione delle lauree triennali ci sfavorisce nelle classifiche, ma è pur vero che è un'illusione tutta italiana quella di credere che la specialistica non abbia particolare valore. Contemporaneamente bisogna ammettere che nel mondo delle imprese il trattamento riservato agli informatici è al di sotto della soglia del buon senso.

Il disinteresse nei confronti di questa scienza ha comunque uno stretto legame con la società. Analizzando le competenze della gente comune (un range d'età compreso tra i 16 e i 74 anni) si scopre infatti che in Europa il 63% è in grado di compiere operazioni elementari (spostare o copiare file), mentre in Italia solo il 54%.

L'uso di formule matematiche nei fogli di calcolo sembra già una frontiera inarrivabile: in Europa siamo al 43%, mentre in Italia al 35%. La scrittura di programmi infine è al 10% in Europa e al 9% in Italia. Insomma carenze croniche, a cui porre rimedio negli anni a venire. Basterà per reggere il ritmo con l'Europa che conta?Siamo fiduciosi (C.Crispino)



Redazione

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