La latitudine dei cavalli: perché si chiama così

La latitudine dei cavalli: perché si chiama così

Nel nostro emisfero le masse d'aria si spostano dall'equatore ai 30°Nord attraverso una mega cella convettiva chiamata cella di Hadley. Le masse d'aria superficiali lungo l'equatore, riscaldate dai raggi solari che arrivano perpendicolarmente su di esse, tendono a sollevarsi, a raffreddarsi, a condensarsi e a trasformarsi in pioggia; non a caso quasi tutte le foreste sono distribuite lungo le latitudini equatoriali.

Le masse d'aria equatoriali, raggiunta l'altezza di circa 12 mila metri, si dirigono poi verso Nord e ridiscendono intorno al 30° parallelo determinando una fascia di alta pressione quale l'anticiclone delle Azzorre; tale discesa determina un notevole riscaldamento per compressione dell'aria per cui le zone intorno a 30°N sono caratterizzate da aree desertiche, quali quello del Sahara.

La latitudine di 30°N (così come quella dei 30°S) viene chiamata anche latitudine dei cavalli. Ma perché questa denominazione? Al tempo della navigazione a vela, il trasporto della merce da un continente all'altro era effettuato dai velieri che sfruttavano i venti più favorevoli per una più spedita navigazione. Quando però i velieri giungevano nella fascia di alta pressione dei 30°N, i marinai spesso venivano obbligati dal mare calmo e dal poco vento a fermarsi per diversi giorni e, a volte, per settimane per cui alla fine razionavano le loro provviste di acqua. Poiché i cavalli avevano bisogno di bere molto e, nonostante costituissero preziosa merce di scambio, dovevano essere sacrificati e gettati in mare.

                                                                                                                                                                                    Adriano Mazzarella 
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università Federico II
da 'il Napoli' del 18.10.08



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