"261 ma non li dimostra"

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Venerdì 27 gennaio, data del "compleanno" di Mozart, l'Associazione Mozart Italia di Napoli esordisce con il Concerto - Spettacolo "261 ma non li dimostra" a cura di Roberto De Simone. L'evento è un omaggio al genio salisburghese nella ricorrenza del suo 261esimo anniversario. Voluto dall'AMI Napoli, con la partecipazione del Conservatorio di musica San Pietro a Majella, che ospita la manifestazione nella Sala Scarlatti, con l'Orchestra e il Coro del Conservatorio diretti da Francesco Vizioli, esso si prefigura come uno straordinario esordio ufficiale per l'AMI napoletana a firma di una delle più significative personalità culturali del nostro tempo, sebbene l'Associazione si sia fatta già notare per la qualità di alcune partecipazioni che l'hanno introdotta sul territorio partenopeo. Il Maestro De Simone da subito ha accettato l'invito dell'AMI con un suo lavoro sinfonico teatrale concepito appositamente per questa ricorrenza che vede coinvolti circa 70 professionisti e studenti. Ne è nata una incisiva sinergia tra De Simone, l'AMI Napoli e la struttura didattica del San Pietro a Majella, e in breve tempo si è messa in moto una macchina di artisti affermati ed esordienti che si sono gettati a capofitto nel progetto nato all'insegna della figura di Mozart rivisitata alla maniera di De Simone attraverso significative sfaccettature, tra riferimenti alla cultura partenopea e più in generale alla grande tradizione musicale, con suggestive contaminazioni. Un lavoro, tra musica e recitazione, nel segno di una  rinnovata "napoletanità" mozartiana e dei suoi protagonisti, non privo di sorprese come nella migliore tradizione di De Simone, affidato ad attori e musicisti ben noti al pubblico e di grande rilievo artistico, ma anche a giovani in carriera e a brillanti musicisti del Conservatorio, laureandi o neo laureati. Nel ruolo di un imperdibile Salieri, tratto dai dialoghi di Puskin tradotti da De Simone, Franco Javarone, in coppia con Biagio Abenante nelle vesti di Mozart. Al talento di Maria Gabriella Mariani e al suo pianoforte il Maestro ha affidato alcuni brani scritti da un giovane De Simone preso dall'idea di immedesimarsi in un Mozart che già meditava, in anteprima, su alcuni temi del Don Giovanni, su cui essenzialmente si fonda buona parte del concerto spettacolo. In scena lo stesso De Simone che introdurrà il senso di questo iter visionario e alcuni brani di Mozart riorchestrati e/o rivisitati, non più consegnati alle voci o agli strumenti originali ma ad altri strumenti in prevalenza a fiato, con qualche introduzione "impropria. Ad interloquire con il curatore, Stefano Valanzuolo e Daniela Tortora del Conservatorio San Pietro a Majella. 


Redazione

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