Stipulata la convenzione tra il DISES e l'Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati

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Promuovere e sviluppare lo studio del fenomeno criminale attraverso appositi programmi di ricerca, con particolare attenzione sia alle conseguenze  socioeconomiche delle confische dei beni nella disponibilità delle mafie, che alle attività necessarie al superamento delle criticità che ostacolano o rallentano la restituzione alla collettività dei patrimoni mafiosi, e quindi il loro riutilizzo a fini sociali, sono gli obiettivi della convenzione stipulata tra il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche – DISES e l'Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati.

Nell'ambito dell'accordo, firmato da Maria Gabriella Graziano, Direttore del DISES e dal Prefetto Bruno Corda, Direttore dell'Agenzia Nazionale saranno promosse attività di ricerca, anche a carattere interdisciplinare, attraverso collaborazioni tra docenti e ricercatori del DISES e personale dell'Agenzia, attività di tirocinio per laureandi, dottorandi di ricerca interessati ad analizzare tale fenomeno lo sviluppo di metodologie per favorire lo scambio di informazioni tra ricercatori ed esperti del settore, anche nel quadro di collaborazioni con altri dipartimenti universitari, organismi di ricerca, enti ed istituzioni impegnati nello studio e nel contrasto al fenomeno criminale.

E' stata prevista, inoltre, la condivisione delle informazioni riguardanti la geo localizzazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, la stima del loro valore, la destinazione d'uso e di ogni altra informazione necessaria per le finalità della ricerca volta ad indagare le conseguenza economiche del  fenomeno criminale.

"Non si può che esprimere viva soddisfazione per l'accordo siglato tra l'Università Federico II - Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche - e l'Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alle mafie. L'agenzia condividerà con gli studiosi federiciani informazioni inedite, di grande rilevanza per l'analisi dei fenomeni mafiosi. – commenta Sergio Beraldo, docente del Dipartimento di Economia e Statistica e responsabile dell'Accordo, che continua - Gli studiosi, dal canto loro, metteranno a disposizione dell'Agenzia, e dunque della collettività, le proprie capacità d'analisi, con il fine di meglio comprendere la distribuzione degli interessi mafiosi sul territorio nazionale, gli effetti delle confische, le criticità che ostacolano o rallentano la restituzione alla collettività dei patrimoni sottratti alle organizzazioni criminali. Ritengo opportuno sottolineare che dell'accordo potranno avvantaggiarsi non solo i docenti del DISES, ma chiunque, nell' Ateneo, sia interessato ai temi anzidetti. In primo luogo laureandi e dottorandi di ricerca, per cui è prevista la possibilità di stage presso l'Agenzia. Colgo l'occasione per ringraziare, anche a nome della Direttrice del DISES, professoressa Maria Gabriella Graziano, il Prefetto Bruno Corda, per la sensibilità mostrata verso un'esigenza di conoscenza la cui soddisfazione è essenziale anche per delineare più efficaci strategie di contrasto al fenomeno mafioso".

 


Redazione

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