A model-based opinion dynamics approach to tackle vaccine hesitancy

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A model based-opinion dynamics approach to tackle vaccine hesitancy è il titolo di uno studio federiciano pubblicato su Scientific Reports, rivista scientifica online ad accesso aperto di Nature. Un contributo scientifico per affrontare in maniera innovativa un problema antico come quello dell'esitazione vaccinale, reso oggi particolarmente urgente in vista del riavvio delle campagne vaccinali in tutto il mondo per le nuove varianti di COVID-19.
 
Come abbiamo avuto modo di apprendere durante la pandemia, scoprire i meccanismi alla base della diffusione dell'esitazione vaccinale è fondamentale per combattere l'epidemia.  
 
Gli individui esitanti nell'adozione dei vaccini sono definiti dall'OMS come "un gruppo eterogeneo che è indeciso in varia misura su vaccini specifici o vaccinazioni in generale". La disponibilità individuale ad assumere un vaccino può essere dunque considerata un'opinione "fluida" che può essere influenzata e modificata dall'interazione sociale e da stimoli esterni.
 
In questo studio, condotto presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell'Informazione dai professori Franco Garofalo, Pietro De Lellis e Francesco Lo Iudice con l'attiva partecipazione della dottoranda Camilla Ancona, l'opinione individuale sull'utilizzo dei vaccini viene descritta da una variabile che rappresenta la propensione ad assumere un farmaco immunizzante, di valore pari a zero se si è completamente diffidenti (no-vax), pari ad uno se si è totalmente favorevoli (pro-vax) e con valori intermedi che rappresentano le diverse sfumature di atteggiamento. 
 
In un gruppo sociale connesso in una rete di relazioni, la propensione individuale subisce l'influenza delle convinzioni personali, della pressione sociale e di altre azioni esogene, come le campagne pro e contro il vaccino, e dunque varia e si plasma nel tempo.
 
Gli autori propongono un semplice modello matematico di dinamica delle opinioni vaccinali che, calibrato sui dati di indagini demoscopiche, può prevedere la modifica della preesistente disponibilità individuale a vaccinarsi e stimare la frazione di popolazione che può potenzialmente aderire ad un programma di immunizzazione di massa. 
 
Secondo l'opinione degli autori questo lavoro apre la strada all'utilizzo non convenzionale ed innovativo di strumenti del "controllo delle reti complesse" per la simulazione di diversi scenari di intervento delle autorità sanitarie ed alla progettazione di campagne vaccinali mirate ed efficaci. Rispetto alle tradizionali campagne svolte attraverso i mass media, i nuovi interventi, progettati con l'ausilio di modelli matematici, possono sfruttare le proprietà strutturali dei social network per fornire un vantaggio potenzialmente fondamentale nella mitigazione di una epidemia ed il raggiungimento della cosiddetta immunità di gregge. Sulla base dalla teoria dei giochi, si può infatti affermare che se le decisioni individuali di assumere un vaccino fossero basate solo sull'interesse personale, i livelli di vaccinazione collettiva si assesterebbero al di sotto del livello ottimale per l'intera comunità.

Redazione

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