"Carneficine": riparte il ciclo "Scritture in transito tra letteratura e cinema"

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Ritorna il ciclo di seminari "Scritture in transito tra letteratura e cinema" che  giovedì 15 marzo 2018, nell'aula piovani, dalle 13 alle 15, attraverserà le stanze senza uscita dove si consumano carneficine.

Introdotti dai tagli ironici de L'ombroso di Francesco Amoruso,si vedrà il comico e il grottesco mettere a nudo il loro lato cruento. Il sangue che scorre in Shining di Kubrick e in Hateful eight di Tarantino indicherà ciò di cui non si parlerà. Nelle stanze che attraverseremo, la carneficina sarà a freddo, realizzata come un gioco di strategia. Tra le quattro pareti del borghesissimo salotto di Carnage, le maschere delle menzogne convenzionali sono strappate da un continuo cambio di ruoli tra vittime e carnefici. A essere lacerata è la società civile dell'occidente e le sue "magnifiche sorti e progressive". Nelle stanze sempre più vuote di Melbourne, invece, è l'alleanza di una coppia pronta a partire a spezzarsi, per un evento che si insinua al suo centro come una crepa silenziosa, allargandosi nelle fondamenta, mentre le valigie intorno stentano a raccogliere e trasportare una vita senza futuro. Di "valigie nuove e acetone" odora la stanza di albergo di Seymour, in Un giorno ideale per i pescibanana. L'accappatoio che nasconde alla vista un tatuaggio che Seymour mai si è fatto, copre anche una ferita dell'animo, invisibile e immedicabile. È la ferita di un reduce di guerra, che nessuno più vede sanguinare. Sfiorata la sconfinata bellezza delle parole di una bambina in costume giallo, i lembi di questa ferita si apriranno del tutto, nel silenzio di una stanza e di una vita sconosciute, sotto i risvolti inutilmente accostati e stretti come bende dell'accappatoio.

"Scritture in transito tra letteratura e cinema", è un seminario-laboratorio, coordinato da Silvia Acocella, docente di Letteratura Italiana alla Federico II con il supporto di Ludovico Brancacciopatrocinato dal Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II e dedicato ai rapporti tra letteratura e cinema. Durante i lavori seminariali, saranno ricostruite le tappe fondamentali dell'effetto-cinema nell'immaginario novecentesco e i punti di contatto tra i codici della pagina scritta e quelli dell'immagine-movimento. Le pagine letterarie e gli schermi cinematografici saranno considerati confinanti, disponibili a innesti e contaminazioni, ma in un rapporto di forze sempre diverso, in cui le trame delle storie possono intrecciarsi, ma anche dissolversi, nel montaggio cinematografico, e le parole essere sostituite dal silenzio delle immagini. I lavori sono dedicati quest'anno al tema della ‘Stanza', in cerca dei punti di coincidenza tra uno spazio cinematografico circoscritto prevalentemente tra quattro pareti e il cronotopo della stanza teorizzato da Bachtin.

Gli incontri si terranno nell'aula Piovani il giovedì, dalle 13 alle 15, da marzo a maggio 2018. 

Il seminario corrisponde a 4CFU.

 

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