La Federico II e l'Istologia virtuale

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Prende forma il progetto di mettere a disposizione degli studenti un nuovo strumento didattico.
"Avrebbe  potuto realizzare questo progetto già dodici anni fa " dice Vincenzo Cimini, Docente di Istologia e Embriologia Umana presso la Scuola di Medicina e Chirurgia, "ma non ha trovato lo sponsor ". Allora era semisconosciuto lo strumento in grado di scannerizzare un preparato istologico e di riprodurre la funzione di un microscopio ottico in un semplice computer. Ma, probabilmente per il costo esoso dell'apparecchiatura, non fu avviato il progetto.

Oggi la microscopia virtuale è una realtà anche alla Federico II, seconda in Italia, sembra, soltanto alla Università di Bologna. Ma cos'è esattamente il microscopio virtuale? Una tecnologia di "imaging" usata a scopo didattico che consente di visualizzare sul computer (pc o mac, che sia) l'immagine di una sezione istologica. La si può spostare, ingrandire o mettere a fuoco proprio come se si osservasse il campione istologico al microscopio reale. L'interfaccia sembra proprio quella di un microscopio ottico (ma è possibile anche elettronico) disponendo di tutti gli elementi e i controlli possibili: zoom, luminosità, contrasto, messa a fuoco, e così via.

Ma quale possa essere il vantaggio per un Ateneo come la Federico II di disporre di un servizio di microscopia virtuale, potrebbe sfuggire. Allora bisogna partire da una considerazione: si prenda ad esempio la Facoltà di Medicina dell'Università di Navarra a Pamplona. L'istologo Luis Montuenga, di cui il professore Cimini è stato ospite qualche anno fa, raccontava che i loro studenti avevano a disposizione 50 ore di esercitazioni al microscopio. La Federico II solo 12 ore mentre le ore docente sono 108 (in realtà 216, considerando i 2 docenti esercitatori che ripetono a piccoli gruppi le esercitazioni per 9 volte a settimana in un corso della durata di 12 settimane).

Con l'introduzione di questo nuovo servizio, anche se l'impegno dei docenti sarà lo stesso, il numero di ore di esercitazioni/studente aumenterebbe, avendo questi ultimi la possibilità di integrare da casa il numero di ore di osservazione. Una nota tragicomica in questa storia è che l'Istologia della Scuola di Medicina Federico II sta diventando fin troppo virtuale, nel senso che non è stato ritenuto di alimentare la crescita della disciplina e che da sei anni circa si attende ancora l'assegnazione degli spazi per l'attività didattico-scientifica. Quindi di fatto l'Istologia non esiste: più virtuale di così!

Per la realizzazione del progetto il professore Cimini è stato affiancato da Giovanna Altobelli, ricercatore di Istologia e dall'Architetto Sergio De Stefano (COINOR), per il supporto informatico.

 

 


Redazione

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