L'arte della pizza nel patrimonio Unesco, i risultati nell'ambito del PRIN 2017

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A cinque anni dalla proclamazione di Jeju (Corea del Sud) dell'arte dei pizzaioli napoletani quale bene immateriale dell'umanità, mercoledì 7 dicembre 2022, alle 10.30, presso la sala Cinese del Dipartimento di Agraria a Portici, è in programma il convegno per la presentazione dei risultati scientifici ottenuti nell'ambito del PRIN 2017: ‘The Neapolitan pizza:processing, distribution,  innovation and enviromental aspects.'

Il progetto, che ha avuto come principal investigator Paolo Masi, docente del Dipartimento di Agraria, ha visto la partecipazione di gruppi di ricerca delle Università del Molise, di Bari, d di Reggio Calabria, di Salerno e di Viterbo e del CNR – ISA di Avellino.

Nel corso delle ricerche sono stati esaminati diversi aspetti, dal ruolo degli sfarinati e della loro origine ai processi di lievitazione con madre acida, dalla caratterizzazione e modellazione della cottura in forni a legna tradizionale al loro impatto ambientale. Nell'ambito delle ricerche sono state studiate alcune innovazioni per ottenere panetti gluten free, semi lavorati a lunga conservazione e nuove tecniche per il miglioramento delle pizze d'asporto.  Il progetto ha inteso in tal modo dare una risposta scientifica ai diversi luoghi comuni e notizie, talvolta non supportate da evidenze sientifiche, relativamente ad uno dei prodotti più noti della gastronomia italiana che rappresenta uno dei settori trainanti dell'economia nazionale con oltre 150.000 addetti ed un fatturato di circa 10 miliardi di euro all'anno.

Dopo il saluto delle autorità, interverranno tra gli altri, Paolo Masi, docente dell'Università di Napoli Federico II e principal investigator del Progetto, Francesco Sestili, docente dell'Università della Tuscia, Maria Cristina Messia, docente dell'Università del Molise, Michela Quiquero, docente dell'Università del Molise, Antonella Pasqualone, docente dell'Università di Bari e Anna Reale, CNR - ISA Avellino.

Modera Luciano Pignataro, de Il Mattino di Napoli.

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