Addio a Giuseppe Galasso, storico e politico napoletano

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La scomparsa di Giuseppe Galasso è una grave perdita per il nostro Ateneo, al quale ha dato lustro non solo come docente e come storico di livello internazionale, con tanti riconoscimenti in Italia e all'estero, ma anche come maestro di giovani studiosi, che alla sua scuola si sono formati e ne hanno continuato l'insegnamento in varie università italiane. Sia a coloro che hanno sempre affollato i suoi corsi o hanno studiato sui suoi libri, sia ai lettori degli articoli che numerosi ha pubblicato fino all'ultimo giorno su giornali e periodici ha dato l'immagine più alta della storiografia italiana, basata su un colloquio assai fitto non solo con le fonti e con gli storici contemporanei, ma anche con quelli che già a partire dal Cinquecento hanno prefigurato il principio crociano della contemporaneità della storia. Ciò che tuttavia ne ha fatto uno studioso unico nel panorama della cultura italiana, e non solo di quella storica, è stato l'impegno assiduo, reso possibile anche da una prodigiosa capacità di lavoro, nel cercare di capire le origini dei problemi del Mezzogiorno e di contribuire ad individuarne le soluzioni, assumendo la responsabilità di prestigiose istituzioni culturali e incarichi di governo a livello locale e nazionale, da cui è scaturita l'unica legge organica per la tutela del paesaggio italiano che porta giustamente il suo nome. È stato inoltre un intellettuale che ha saputo trovare ascolto anche al di fuori del mondo della cultura, anticipando quella che ora si chiama Terza missione dell'Università, di cui può essere considerato a pieno titolo un antesignano. 

                                                                                                                                               Giovanni Vitolo
Professore di Storia Medievale
Decano Dipartimento Studi Umanistici


Redazione

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