Belle di Amma Asante per il cineforum del CLA

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Proseguono gli appuntamenti con il cineforum in lingua originale organizzato dal Centro Linguistico di Ateneo in collaborazione con il COINOR, il Goethe Institut, il Corso di Studi in Lingue, Letterature e Culture Moderne Europee e il Dottorato di Studi in Mind, Gender and Languages.
 
"Belle" di Amma Asante è il film che martedì 16 gennaio alle 18 verrà proiettato al Cinema Academy Astra
 
Inghilterra, diciottesimo secolo. Dido Elizabeth Belle Lindsay è la figlia naturale del capitano della marina britannica Sir John Lindsay e di Maria Belle, schiava Africana nelle Indie occidentali dove il capitano si viene a trovare durante una missione. Alla morte della madre il padre decide di riconoscerla e di portarla con sé in Inghilterra e di affidarla alle cure dello zio, William Murray, che presiede la Corte Suprema del King's Bench, e di sua moglie Elizabeth conti di Mansfield. Belle viene cresciuta come una vera aristocratica, ma la sua condizione di mulatta non le consente di occupare in società la stessa posizione della cugina Elizabeth, insieme alla quale cresce nella casa di Mansfield, anche quando dopo la morte del padre diventa un'ereditiera con una cospicua rendita annua. Questa è la storia della sua lotta per l'integrazione e il diritto ad amare ed essere amata come chiunque altro.
 
La regista londinese di origine ghanese Amma Asante introduce con "Belle" il tema spinoso della vita delle donne nel diciannovesimo secolo condizionata dall'attesa di un marito, spesso interessato più alla dote che alla futura sposa. Il film tratta della condizione di schiavitù in cui versavano le donne dell'epoca, peggiorata, nel caso della protagonista, dalla sua condizione di nobildonna mulatta costretta a rimanere in disparte in tutta una serie di occasioni sociali anche quotidiane, come i pasti, per non causare imbarazzo alla famiglia. La sceneggiatura del film segue una rigorosa progressione cronologica e ben rappresenta la graduale maturazione della protagonista, affiancandole un'accurata ricostruzione storica. E quando il destino ribalta la situazione, rendendo Belle ricca ma sgradita per il colore della propria pelle e la bianca e di ineccepibili origini Elisabeth altrettanto sgradita in quanto squattrinata, il gioco oppositivo tra le due affiatate sorellastre funziona bene perché incrina dall'interno gli equilibri di un quadro familiare ottocentesco tradizionale. 
 
Il 23 gennaio alle 18 sarà la volota di "Im Labyrinth des Schweigens" di Giulio Ricciarelli (2014).
 
F.V.

Redazione

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