Palazzo Orsini di Gravina

di Benedetto Gravagnuolo

  • Particolare della facciata interna del cortile di Palazzo Orsini di Gravina
    Particolare della facciata interna del cortile di Palazzo Orsini di Gravina

Nella sua austera classicità, il Palazzo Orsini di Gravina rappresenta uno dei monumenti più significativi del Rinascimento nell'Italia meridionale . L'elegante facciata su via Monteoliveto mostra ancora riconoscibili i segni distintivi dell'originario impianto cinquecentesco, anche se la conformazione attuale rappresenta l'esito di una complessa stratificazione storica, della quale bisogna tener conto fin dal primo approccio, per non essere ingannati dall'apparente coerenza dei diversi elementi fusi nell'amalgama d'insieme. Lo stesso bianco portale marmoreo, che si staglia sullo scuro bugnato di piperno con le due semicolonne doriche scanalate, benché armonicamente inserito nella composizione preesitente, fu incastonato nel corpo basamentale solo nella seconda metà del XVIII secolo su disegno di Mario Gioffredo. Fino a quella data la fabbrica era rimasta incompiuta, mentre nei due secoli successivi ha subito molteplici danni, manomissioni, ampliamenti e restauri che ne hanno in vario modo mutato impianto conformativo originario, sia pure in sostanziale rispetto dell'idealtipo basilare. "Il tempo in cui fu edificato il Palazzo Gravina è chiaramente circoscritto fra la data del completamento del tetto, 1549, scoperta dal Filangieri, e quella della compera del suolo, 1513, che ho avuto la fortuna di trovare nelle carte dei monasteri soppressi.

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Dal volume "Il patrimonio architettonico dell'Ateneo Fridericiano" a cura di Arturo Fratta - fotografie di Riccardo Giordano - Arte Tipografica Editrice

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