Palazzo Latilla

di Francesco Divenuto

  • Un angolo del cortile di Palazzo Latilla
    Un angolo del cortile di Palazzo Latilla

"…Forse il Consiglier Latilla, uno de' pochi suoi benefici amici, gliene suggerì l'idea, mentre nell'anno 1754 edificava colla direzione del nostro Mario quel palagio, che oggidi si vede de' Signori Latilla" . Così Rocco, nel suo famoso Elogio riferendo della genesi del Trattato di architettura, scritto da Gioffredo, riferisce dell'amicizia, e dell'influenza culturale, che avrebbe legato l'architetto al consigliere Latilla per il quale, nel 1754, stava realizzando, appunto, il palazzo a Tarsia mentre l'altro noto biografo dell'architetto, ossia Nicola Antonio Carlini, sembra cogliere appieno la validità urbanistica di alcuni progetti edilizi dell'architetto fra i quali, come vedremo, possiamo includere anche il palazzo Latilla. "…Innumerevoli sono certo gli edifici che costruì sia a Napoli sia fuori. Infatti costruì ex novo interi quartieri in uno o due luoghi della nostra città, e cioè quelli che oggi si chiamano vie nuove di Monteoliveto e dei Pellegrini, dove in precedenza c'erano giardini; cosicchè, se uno li radunasse da ogni parte, ne verrebbe fuori una città non piccola..." . Un giudizio critico dell'opera del Gioffredo che sarà ripreso, poi, anche da Camillo Napoleone Sasso nella sua sia pur succinta nota biografica dedicata all'architetto. "…Belle ed insigni fabbriche fece egli a Napoli tra le quali le strade nuove di Monteoliveto e dei Pellegrini". Anche la costruzione del palazzo Latilla, nella produzione architettonica del Gioffredo, deve essere inquadrata negli interessi urbanistici dell'architetto attività sulla quale occorrerebbe ancora riflettere soprattutto se consideriamo che, in particolare in quella stessa zona, nei pressi delle mura della città, e più o meno negli stessi anni, egli sarà impegnato anche in altre opere ossia la chiesa della Trinità dei Pellegrini ,le nuove case palazziate, realizzate per quella stessa Arciconfraternita, senza nemmeno dimenticare gli impegnativi lavori per l'ampliamento della chiesa dello Spirito Santo.

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Dal volume "Il patrimonio architettonico dell'Ateneo Fridericiano" a cura di Arturo Fratta - fotografie di Riccardo Giordano - Arte Tipografica Editrice

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