Casa Orlandi ad Anacapri

di Ilia Delizia

  • La facciata sul giardino inferiore di Casa Orlandi
    La facciata sul giardino inferiore di Casa Orlandi

Da "casa della Badessa" a laboratorio di cultura: Casa Orlandi ad Anacapri Divenuta dal 2000 Centro Internazionale per la Cultura Scientifica della Federico II, Casa Orlandi ben si presta a scandire la storia della stratificazione costruttiva di un habitat privato con prerogative sociali e a delineare, nel contempo, la vicenda insediativa di Anacapri, il "rifugio estremo" dell'isola azzurra. Le ricerche condotte da Gaetana Cantone dimostrano, infatti, come Casa Orlandi, posta a saldatura tra due contrade, Timpone e le Boffe, tragga origine dalla trasformazione settecentesca di alcuni comodi rurali situati in località "Sellaorta", accosto, cioè, al sito dove le Teresiane di Anacapri avevano avviato, negli ultimi decenni del XVII secolo, una vasta opera di trasformazione di alcuni beni a loro benevolmente ceduti dalla famiglia Ariviello e adattati, per la generosità dei donatori, a conservatorio di religiose . Presto, grazie alla iniziativa di suor Serafina di Dio la quale col complesso del Salvatore a Capri aveva già dato vita ad una struttura monastica saldamente sostenuta dai progetti e dalle aspirazioni dei religiosi di famiglia e col sostegno anche economico del vescovo Michele Gallo Vandeneynde, si pervenne alla realizzazione di una vasta e significativa opera che portò, tra il 1685 - 1719 , alla realizzazione di una seconda sede delle Teresiane sull'isola , comprendente conservatorio, monastero e nuova chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo, in luogo della vecchia, dedicata invece a San Nicola a Bellamaina . I risvolti di tale iniziativa, che andava ben oltre lo specifico campo spirituale, in quanto investiva la questione delle doti e dei fondi necessari per il mantenimento di educande, novizie e monache, si dovettero rivelare presto significativi anche per lo sviluppo insediativo della zona. Non a caso il nucleo centrale di contrada Timpone, il cui toponimo, allusivo della geografia collinare del luogo, sarebbe comparso per la prima volta nel "Libro degli stati d'anime del 1739" , ma che è anche ampiamente accreditato dal Catasto onciario di Anacapri dello stesso anno, è rintracciabile proprio nel complesso di San Michele e nelle fabbriche di piazza San Nicola e di via Finestrale , dove si ergono, a breve distanza l'una dall'altra, Casa Orlandi e Casa delle Quattro Stagioni.

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Dal volume "Il patrimonio architettonico dell'Ateneo Fridericiano" a cura di Arturo Fratta - fotografie di Riccardo Giordano - Arte Tipografica Editrice

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