Pseudo - Seneca del MANN alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea

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L'Erma-ritratto dello pseudo Seneca in marmo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli sarà esposta a partire dal 14 giugno nel Palazzo della Corte di Giustizia dell'Unione Europea in Lussemburgo che custodisce nella sua collezione permanente numerosi capolavori provenienti da tutto il continente. La prima opera italiana in assoluto ad essere accolta  è stata, nel febbraio del 2017, l'erma di Socrate del MANN che rientrerà in Italia per far posto nel palazzo lussemburghese  ad un'altra testimonianza della collezione Farnese.

Anche questo secondo prestito, della durata di 18 mesi,  fa parte del progetto OBVIA per la disseminazione dell'immagine del MANN adottato dal direttore Paolo Giulierini e coordinato dalla dottoressa Daniela Savy (Università degli Studi Federico II di Napoli). Responsabile delle Mostre e prestiti del Mann è la dottoressa Paola Rubino De Ritis.

Continua quindi il dialogo simbolico tra i tesori del MANN e gli stati membri dell'Unione Europea rappresentati dai giudici e dai funzionari che popolano il palazzo della Corte di Giustizia insieme alle migliaia di persone che vi si recano quotidianamente.

Giovedì 14 giugno l'opera sarà accolta con una cerimonia ufficiale alle 17 presieduta dal Giudice italiano Prof. Antonio Tizzano, vice presidente della Corte.

"Uno, nessuno, centomila volti: questo è in fondo il significato del ritratto dello Pseudo-Seneca in marmo - così il direttore Giulierini descriverà l'opera nel suo intervento nella cerimonia ufficiale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea – Abbandonata nel tempo l'identificazione con il maestro di Nerone, si sono fatti i nomi di Aristofane, Esopo, Esiodo, Callimaco o Apollonio Rodio. Possiamo comunque ritenere con assoluta certezza che il personaggio raffigurato doveva godere di grande notorietà, come prova l'elevato numero di repliche di età romana pervenutoci, che consta di quaranta riproduzioni in marmo. Più forse, l'originale greco, in bronzo, sempre conservato a Napoli, proveniente dalla villa dei Papiri, lussuosa dimora di Ercolano che ha restituito un vastissimo campionario di ritratti di filosofi, dinasti, poeti e letterati. Sia come sia dietro la capigliatura trasandata, il volto rugoso e sofferente, si annida la vitalità dello sguardo, specchio di un intelletto che supera le difficoltà delle categorie di spazio e tempo. L'intelligenza e il rispetto delle leggi sono i valori che le due opere del MANN, esposte alla Corte di Giustizia, esprimono. Se ne va l'Erma di Socrate, di un uomo che preferì morire piuttosto che affrancarsi dal rispetto delle leggi e giunge quella di un altro, probabile, grandissimo personaggio: mi piace pensare che la nostra operazione sia un invito, per chi veramente ne abbia le doti, a tornare prepotentemente protagonista del dibattito politico europeo".

"Dopo Socrate, Seneca o lo pseudo Seneca. In un caso come nell'altro il MANN ha dato prova di grande sensibilità verso le esigenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea e, più in generale, verso il processo d'integrazione europea - dichiara il professore Tizzano, vice Presidente della Corte di Giustizia - Che sia un Museo italiano, e più specificamente napoletano, a farsi carico di quelle esigenze non è solo coerente con la ricchezza dei nostri Musei, ma anche con la  loro sensibilità per la divulgazione della cultura nelle sedi  in cui la presenza dell'Italia appare più incisiva e carica di significati. La Corte è lieta di ricevere questa nuova testimonianza della cultura italiana e saprà valorizzarla nel modo più efficace e prestigioso".

 

"OBVIA, OUT OF BOUNDARIES VIRAL ART DISSEMINATION è un progetto universitario adottato del MANN che nasce da un Protocollo d'intesadichiara la  Daniela Savy, ricercatrice di Diritto dell'Unione europea e docente di Diritto europeo dei beni culturali alla Federico II – tra l'Università Federico II ed il Museo Archeologico, per la promozione dell'immagine del Museo sul piano nazionale ed internazionale ai fini dell'audience development inteso quale aumento della partecipazione dei pubblici. Arte senza confini, quindi, per coinvolgere nel network del MANN anche altre Istituzioni pubbliche di rilievo internazionale nell'attività di disseminazione della conoscenza delle opere custodite nel Museo. La Corte di Giustizia dell'Unione europea rinnova la volontà di appartenere alla rete culturale con questo secondo prestito".

Il prestito del ritratto di Pseudo Seneca si inserisce nell'ambito sempre più intensa attività di collaborazioni internazionali di alto profilo che il MANN,  da sempre  il principale prestatore a livello mondiale di opere archeologiche per la qualità e quantità dei manufatti che esso custodisce,   sta portando avanti con i maggiori musei  e  i centri di ricerca internazionali, dal J.P.Getty Museum di Los Angeles all'Ermitage di San Pietroburgo. 

ERMA-RITRATTO DEL C.D. PSEUDO SENECA - Replica della metà del II secondo d.C. di un prototipo greco in bronzo tardoellenisitico (II secolo a.C.), l'opera probabilmente faceva parte dell'arredo di una sontuosa e ricca villa romana del territorio dell'antica Stabiae (attuale Castellammare di Stabia). Alta 22 cm e larga 11,9, in marmo lunense, la testa protesa in avanti e leggermente inclinata verso la spalla destra è caratterizzata da un'accentuata seppur sommaria resa naturalistica dei tessuti rilassati all'altezza del collo e del mento; il volto è smunto, incavato fortemente da rughe e solchi, gli occhi infossati con arcate sopracciliari prominenti, la bocca dischiusa e tesa in un'espressione di concentrazione; la barba, in piccole ciocche mosse, ricopre irregolarmente il viso; sulla fronte si diramano, scomposte al centro, altre ciocche di capelli, realizzate a scalpello a rilievo piuttosto piatto, per coprire l'ampia fronte solcata da rughe profonde.

Nel ritratto si può riconoscere il tipo noto come Pseudo-Seneca, la cui ampia diffusione in epoca romana fino al tardo antico (III-V secolo d.C.), attesta l'elevato grado di apprezzamento di un soggetto di cui ancora oggi non si riesce a stabilire l'esatta identità per l'assenza di riscontri epigrafici.