CIAK SI SCIENZA ed Ecircular tra i visitatori di "Andar per cantine e sentieri"

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Si è tenuto presso la Sala Conferenze Marinai d'Italia al porto di Forio (isola d'Ischia), il convegno "Vigneto ischitano: il tesoro dell'isola", organizzato da Coldiretti Napoli in occasione di "Andar per cantine e sentieri", in collaborazione con la Pro loco Panza d'Ischia.

Tra i partecipanti anche Vincenza Faraco, docente di chimica e biotecnologia delle fermentazioni dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e presidente dell'associazione sull'ambiente CIAK SI SCIENZA, che ha relazionato sugli aspetti che contraddistinguono le attività realizzate insieme a colleghi e colleghe dell'ateneo federiciano sia nell'ambito della formazione per quel che riguarda il turismo (eco)sostenibile sia in quello della ricerca industriale per quel che riguarda lo sviluppo di processi circolari di valorizzazione di sottoprodotti, scarti e prodotti a fine vita.

Sono intervenuti, moderati da Nicola de Ieso, responsabile comunicazione di Coldiretti Campania, l'assessore regionale all'Agricoltura Nicola Caputo, il sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono, l'assessore Gianna Galasso del Comune di Forio, il presidente della Pro loco Leonardo Polito, i tecnici Francesco Mattera e Marco Cenatiempo, il presidente della cooperativa Viticoltori Ischitani Angelo D'Abundo. Ha chiuso i lavori il presidente di Coldiretti Napoli Andrea D'Ambra.

Visitare un vigneto o una cantina rappresenta un bellissimo esempio di turismo esperienziale con cui contribuire alla destagionalizzazione del turismo consentendo ai visitatori di fare un viaggio attraverso il processo di vinificazione, una delle prime fermentazioni (processo operato da microorganismi) ad essere state utilizzate dall'uomo per produrre un bene di cui usufruire; la storia della cantina che è anche la storia di una famiglia e del tramandare un lavoro di generazione in generazione; i filari delle viti che grazie alla viticultura eroica a Ischia regalano dei paesaggi mozzafiato e che in qualunque posto ci possono far sentire emozioni meravigliose per il contatto con la natura.

Natura che oggigiorno, con le emergenze ambientali e le sue tragiche conseguenze in termini di vite umane, ci sta inviando chiari segnali sull'urgenza con cui intervenire per rendere più ecosostenibili tutte le attività domestiche e produttive. E questo è particolarmente importante per il turismo che è un settore rilevante per l'economia del nostro paese -dove vale intorno al 6,4% del Pil- ma al contempo risulta anche trai settori produttivi con il maggiore impatto ambientale. Secondo il documento dell'Unione europea "Consumo e Ambiente", il turismo è infatti la quarta causa di inquinamento ambientale e di produzione di CO2, sia all'interno dell'Unione Europea che altrove.

E perciò è fondamentale che sempre di più si adottino abitudini green dalle più semplici alle più complesse.

Il cambiamento green non solo è necessario ed urgente ma potrebbe anche fare da volano per rilanciare le imprese del settore in questa fase di profonda crisi legata all'esaurimento delle materie prime e la crisi energetica, che sta mettendo in ginocchio molte aziende. Una serie di interventi potrebbero infatti fornire non solo un beneficio ambientale ma anche un ROI -Return on investment- elevato.

Come rimarcato da Vincenza Faraco durante il suo intervento, la crisi energetica ci dimostra che dobbiamo usare gli scarti per i processi produttivi: solo così il nostro pianeta sopravviverà. Ed è quello che la Commissione europea sta attuando con il green Deal, i 750 miliardi del Next Generation EU -di cui 220 miliardi all'Italia in accordo al PNRR, e i 1100 miliardi del piano pluriennale di finanziamento 2021-2027.

La docente ha, quindi, presentato lo schema di una bioraffineria per la completa valorizzazione dei sottoprodotti e degli scarti delle aziende vitivinicole e delle distillerie, enfatizzando l'importanza di recuperare valore dai materiali residuali della potatura delle viti, della raccolta dell'uva e del processo di vinificazione che si possono utilizzare per produrre bioplastiche con varie applicazioni, dalle vinacce da cui si possono estrarre antiossidanti per creme biocosmetiche e coloranti per le etichette delle bottiglie, prima del successivo spargimento in campo o invio alle distillerie. sono  solo alcuni esempi delle molteplici vie di valorizzazione da esplorare per selezionare le  tecnologie migliori, dal punto di vista della creazione di valore ambientale ed economico oltre che sociale.

Grandi progetti di questo tipo si possono realizzare solo mettendo insieme mondo della ricerca, istituzioni, imprenditori e consumatori, in accordo alle finalità di Ecircular -network di circa 150 esperti di diverse università e centri di ricerca e oltre 50 imprese private incardinato presso il Centro interdipartimentale di Ricerca LUPT "Raffaele d'Ambrosio" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e l'associazione sull'ambiente CIAK SI SCIENZA, nata quattro anni fa come canale green dell'ateneo federiciano.


Redazione

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