"Un mare di suoni"

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Bioacustica ed ecoacustica, per favorire lo sviluppo di una più profonda coscienza ecologica e consapevolezza ambientale, attraverso la conoscenza e lo studio interdisciplinare del paesaggio sonoro è il tema della Giornata Studio dal titolo "Un mare di suoni" organizzata dal Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell'Ateneo federiciano.
 
L'appuntamento è il 28 gennaio 2022 alle 10.30 in via Mezzocannone, 8.
 
Dopo i Saluti del Direttore del Centro Musei Piergiulio Cappelletti, interverranno Riccardo de Asmundis dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) Sezione di Napoli, esperto in elettronica ed analisi dati per la fisica delle alte energie, con un intervento introduttivo sul suono e le sue caratteristiche dal titolo "Anatomia delle onde sonore"; l'ornitologo Rosario Balestrieri del Dipartimento di Conservazione Animali Marini, Stazione Zoologica Anton Dohrn e Presidente dell'Associazione ARDEA APS, con una breve introduzione e l'intervento "Il canto degli uccelli marini"; Francesco Caruso del Dipartimento di Conservazione Animali Marini, Stazione Zoologica Anton Dohrn e Public Engagement (CAPE), eConscience "Art of Soundscape", biologo marino ed ecologo, specializzato in bioacustica ed ecologia dei cetacei e dell'ambiente marino, con l'intervento "Monitoraggio acustico degli ecosistemi marini"; il Maestro Ignazio Parisi, Sound Designer/Composer, eConscience "Art of Soundscape", musicista interessato alla zoomusicologia e alla bioacustica, specializzato nell'analisi e nello studio dell'ecologia del paesaggio sonoro con l'intervento "Arte e scienza: La musica della Natura". 
 
La bioacustica nasce come complemento dell'etologia per studiare la dimensione comunicativa negli animali. Allargando il suo ambito di azione allo studio degli habitat e al monitoraggio della biodiversità (ecologia), diventa ecoacustica, che studia i rapporti fra i suoni emessi e ricevuti dalle varie specie in relazione all'ambiente acustico, anche considerando l'interferenza del rumore prodotto dalle attività umane.
Il fine è studiare i paesaggi sonori per la loro conservazione, tutela, gestione e valorizzazione. Un tema su cui sempre più puntano governi e cittadini. Bioacustica ed ecoacustica sono ora fondamentali strumenti di studio e di monitoraggio della biodiversità. L'ecoacustica riprende e ricolloca su binari strettamente scientifici il "paesaggio sonoro" inteso come espressione della qualità ambientale, per cercare di riconoscere precocemente i cambiamenti indotti dalle azioni dell'uomo sia a livello locale sia a livello globale, come ad esempio in conseguenza dei cambiamenti climatici.
 
L'ambiente naturale vive grazie ai suoi suoni. Attraverso essi gli animali comunicano, si corteggiano, si riproducono, trovano cibo ascoltando. È dunque funzionale alla sopravvivenza delle specie e degli ecosistemi. L'inquinamento acustico ha un impatto negativo. Ancor più in ambiente acquatico. Il suono in acqua si propaga molto meglio che in aria. Se pensiamo che le megattere, durante il corteggiamento si ascoltano a 400 chilometri, ogni rumore da traffico commerciale navale o da sonar militari minaccia la loro esistenza.
Oggi il paesaggio sonoro (inteso come percezione di un ascoltatore) e l'ambiente acustico (come descrivibile a prescindere dalle capacitò percettive di un ascoltatore) sono riconosciuti come una componente fondamentale di un ecosistema, che deve essere studiata, monitorata, tutelata, e anche ripristinata laddove alterata dall'azione dell'uomo.
 

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