E' federiciana la vincitrice del Premio Campiello Giovani

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Il complicato rapporto tra un bambino, che sta diventando adolescente, sua madre e suo fratello maggiore. La difficoltà di accettare l'arrivo di una nuova gravidanza, la paura di perdere le attenzioni del genitore e l'affrontare contemporaneamente la ‘trasformazione' da bambino a ragazzo. E' la storia di Tommaso, scritta da Michela Panichi, 20 anni appena compiuti, studentessa federiciana iscritta al corso di Lettere Moderne del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Un lavoro che le è valso la vittoria della 25esima edizione del Premio Campiello Giovani, concorso riservato ai giovani tra i 15 e i 22 anni, organizzato dalla Fondazione Il Campiello - Confindustria Veneto.

‘Meduse', questo il titolo del racconto, scritto dalla giovanissima federiciana nel giardino del Dipartimento di Studi Umanistici. Giardino di Porta di Massa per lei "fonte di ispirazione grazie alla sua bellezza, alle persone incontrate, sempre pronte - tra i mille altri stimoli - anche a offrirti un caffè", racconta.

La vittoria è arrivata grazie alla costruzione del testo che segue perfettamente quella che viene definita 'onda', quindi, "la disposizione degli eventi in base alla suddivisione in tre atti. Il primo in cui vi è la presentazione dei personaggi e la costruzione degli ostacoli, con il primo da superare, il secondo in cui il racconto arriva al suo culmine, infine, un nuovo equilibrio", spiega l'autrice.

"Lo dedico a mia nonna - sottolinea -. Vivo con lei e mia madre, le due persone che mi sono state più vicine in assoluto. Mia nonna mi ha cresciuto da quando avevo 4 anni e fin da piccola è sempre stata colei che mi spiegava il latino, le declinazioni, e ha fatto crescere in me la voglia di studiare lettere. Era un'insegnante. Inoltre, non è potuta venire a Venezia e ci tengo sappia che pensavo a lei mentre ricevevo il Premio".

'Meduse' è un racconto di formazione che cerca di indagare sui rapporti familiari. Il protagonista è un bambino, o meglio un ragazzino di 12-13 anni, che si trova, nella fase di passaggio ad adolescente, a fare i conti con il fratello più grande, a cui prova a ispirarsi, la nuova gravidanza della madre e il rapporto con la sorella che sta per nascere. Vivono da soli e la paura di perdere le attenzioni della madre complica il rapporto che troverà un nuovo equilibrio dopo il parto della madre. 

Motivazione Giuria: ‘Meduse' di Michela Panichi si addentra nelle geometrie psicologiche del rapporto fra due fratelli - un ragazzino e un adolescente - e una madre che si scopre incinta di una nuova vita, ancora una volta senza un padre presente. L'evento sconvolge, ridefinisce e alla fine ridispone in un nuovo equilibrio le relazioni fra personalità diverse, cha la giovane autrice sa tratteggiare con finezza, pur con qualche ingenuità nel ricorso a immagini e temi convenzionali.


Redazione

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