The Silver Combustion Medal 2020

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The Silver Combustion Medal del 2020 è stata assegnata ad una ricerca nata dalla collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale della Federico II, l'Istituto di Ricerche sulla Combustione del Cnr e l'IBM Research Center di Zurigo. Autori della ricerca "Insights into incipient soot formation by atomic force microscopy" presentata al 37th International Symposium on Combustion a Dublino nel 2018 sono il professore Andrea D'Anna e il dottor Gianluigi De Falco dell'Ateneo Fridericiano, i dottori Mario Commodo e Patrizia Minutolo del Cnr e i dottori Leo Gross, Fabian Schulz, Katharina Kaiser e Gerhard Meyer dell'IBM. 

La Silver Medal dell'International Combustion Institute è il premio più ambito a livello internazionale nel settore della combustione. E' assegnata ogni due anni alla migliore pubblicazione scientifica, letteralmente "an outstanding paper" dal Combustion Institute - organizzazione internazionale con sede a Pittsburgh - che raccoglie gli scienziati attivi nel settore della combustione e dell'energia. Il premio scaturisce da una dura selezione tra un numero elevato -circa 1500- di lavori scientifici presentati da gruppi di ricerca di tutto il mondo all'evento biennale del Combustion Institute, il Simposio Internazionale sulla Combustione. Il premio sarà consegnato agli autori durante il 38th International Symposium on Combustion che si terrà in Adelaide, Australia dal 24 al 29 gennaio 2021.

Il riconoscimento, istituito nel 1958, è stato assegnato 34 volte a ricercatori appartenenti alle più prestigiose università e centri di ricerca (tra gli altri MIT, Stanford, Ecole Centrale Paris, Paul Scherrer Institute, University of Michigan, Technische Universität Berlin, University of California, Lawrence Berkeley National Laboratory, Princeton University, Yale University, Universität Duisburg, Sandia National Laboratories Livermore, University of Sydney, Darmstadt Technischen Hochschule, McGill University of Montreal, Canada, University of California San Diego, Imperial College, London).

Per ben 3 volte il riconoscimento è stato assegnato a ricercatori napoletani afferenti al Dipartimento di Ingegneria Chimica dei Materiali e della Produzione Industriale e all'Istituto di Ricerche sulla Combustione del Cn. Era già successo 34 anni fa con uno studio sulla diagnostica del particolato in fiamma (allora come Dipartimento di Ingegneria Chimica: Antonio D'Alessio, Antonio Cavaliere e Federico Beretta) e solo 6 anni fa con uno studio sulla coagulazione di particelle nanometriche (Andrea D'Anna e Mariano Sirignano), a testimonianza che il gruppo di ricerca napoletano che si occupa di combustione rappresenta da decenni una eccellenza in questo settore. Il riconoscimento ha particolare valore considerato che le classifiche sulle eccellenze accademiche nel settore della combustione, dell'energia e dell'ambiente sono generalmente dominate dagli Stati Uniti, per numero di centri di ricerca, e dalla Cina, seconda solo agli Usa, per numero di studi pubblicati.

Il lavoro premiato illustra i progressi scientifici ottenuti sulla problematica della formazione, e conseguente emissione, da sistemi di combustione di polveri sottili/nano particelle. Il lavoro mostra le prime immagini delle molecole che, come tasselli di un puzzle, compongono le particelle di fuliggine. Le immagini sono state realizzate mediante un avanzato microscopio a forza atomica ad altissima risoluzione presente presso l'IBM Research Center di Zurigo che permette di vedere i singoli atomi all'interno delle molecole. L'emissione di polveri sottili da sistemi di combustione, apparentemente "puliti", è stata portata all'attenzione della comunità scientifica proprio grazie all'attività di ricerca intrapresa negli ultimi anni dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale e dell'Istituto di Ricerche sulla Combustione del Cnr di Napoli. Capire come si formano le particelle nanometriche in combustione e studiarne le caratteristiche chimico-fisiche e morfologiche permette di valutare con cognizione l'impatto che tutti i processi di combustione - dai motori per autotrazione, motori marini e turbine aeronautiche fino alle combustioni industriali e per uso domestico- possono avere sulla salute e sul clima.

Il lavoro è stato pubblicato sui Proceedings of the Combustion Instituteha ricevuto un Research Highlights dalla rivista Nature intitolato ‘First portrait of a soot molecule: Imaging techniques reveal honeycomb structure at the heart of a soot-particle precursor'. 


Redazione

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