Imaging morfo-funzionale con PET/CT durante l'emergenza COVID-19

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Durante la pandemia COVID-19, la tomografia computerizzata (CT) è stato uno dei metodi di imaging di scelta per diagnosticare e monitorare i pazienti con COVID-19.

Un gruppo di ricercatori della Federico II ha valutato l'uso di tecnologie di imaging medico quali la tomografia ad emissione di positroni (PET)/CT con 18F-fluorodesossiglucosio (FDG) in pazienti con malattie oncologiche durante la pandemia di COVID-19 nell'Italia meridionale. Gli esami PET/CT con FDG eseguiti da febbraio ad aprile 2020 sono stati confrontati con il corrispondente periodo del 2019, per valutare l'impatto della pandemia sul flusso di lavoro e verificare la frequenza di risultati sospetti o potenzialmente diagnostici per polmonite interstiziale da infezione da Covid-19 nel sud Italia.

I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati sull'European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging. Il professor Alberto Cuocolo, Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate, spiega che la pandemia COVID-19 e il conseguente blocco hanno avuto un impatto sui flussi di lavoro nei laboratori in Europa e nel mondo. Un team di esperti in diagnostica per immagini dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ha valutato le scansioni PET/CT.

I risultati di questa esperienza in una regione del sud Italia mostrano che, nonostante le misure mediche restrittive per l'emergenza COVID-19, il numero di PET/CT eseguite in pazienti oncologici è rimasto invariato durante la pandemia rispetto all'anno precedente. I ricercatori hanno anche rilevato che la percentuale di reperti PET/CT compatibili con polmonite interstiziale da infezione da COVID-19 è stata significativamente più alta durante la pandemia (9%) rispetto a quella riscontrata nel corrispondente periodo del 2019 (4%). Tuttavia, la presenza di reperti anormali di PET/CT, sospetti per polmonite interstiziale, non era associata all'infezione da COVID-19, come confermato da dati clinici e test di laboratorio negativi. Da notare che, sulla base di questi risultati, le anomalie della TC, secondo la classificazione CO-RADS, sembrano non essere specifiche per l'infezione da COVID-19. Nel loro insieme, questi risultati indicano che l'infezione da COVID-19 è stata contenuta in Italia meridionale.

Per maggiori informazioni sullo studio:

Simone Maurea, Ciro Gabriele Mainolfi, Claudia Bombace, Alessandra Annunziata, Ludovica Attanasio, Mario Petretta, Silvana Del Vecchio, Alberto Cuocolo. FDG-PET/CT imaging during the Covid-19 emergency: a southern Italian perspective [published online ahead of print, 2020 Jun 23]. Eur J Nucl Med Mol Imaging. 2020. doi:10.1007/s00259-020-04931-7


Redazione

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