Trapiantologia renale: cosa è cambiato negli ultimi anni

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Appuntamento venerdì 27 aprile, dalle 9 alle 18 , nella Sala Convegni del CEINGE (via Gaetano Salvatore, 486) con il primo meeting internazionale: "What's new in Kidney Transplantation". Organizzato sotto l'egida dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e della Società Napoletana di Chirurgia, l'evento è dedicato alle novità nel campo della trapiantologia renale.

"L'obiettivo dell'incontro scientifico è fare il punto sui più recenti cambiamenti nella trapiantologia renale e diffondere i nuovi trend nazionali ed internazionali di questo affascinante campo della medicina e della chirurgia", sottolinea il Presidente del meeting, Michele Santangelo, direttore dell'UOC di Chirurgia Generale e dei Trapianti di Rene dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.

Il gold standard per il trattamento dell'insufficienza renale cronica terminale è il trapianto renale, procedura effettuata nel 2014 in quasi 80000 pazienti e nel 2017 in più di 85000 pazienti in tutto il mondo. Numeri in continua ascesa, grazie ai miglioramenti nel campo della chirurgia, della nefrologia e dell'immunologia. Nell'ultima decade, infatti, sono stati raggiunti ottimi risultati in questi settori, grazie alle nuove tecnologie che migliorano le procedure chirurgiche, all'utilizzo di nuovi e più sicuri farmaci immunosoppressori e alle nuove conoscenze su fattori di rischio e complicanze che intervengono nel paziente trapiantato.

"Il primo trapianto renale fu effettuato nei primi anni '50- continua il professore Santangeloda allora molto è cambiato nel mondo della trapiantologia renale. Basti pensare che l'indicazione chirurgica al trapianto è stata estesa a pazienti che prima non erano presi in considerazione per tale procedura e che pazienti anziani, affetti da diversi fattori  di comorbidità, oggi possono essere ritenuti potenziali donatori. Inoltre, si sta ottimizzando e codificando l'uso di reni provenienti da donatori a cuore non battente, sono migliorate le tecniche di preservazione, come l'adozione della perfusione dinamica, che hanno reso possibile l'utilizzo di reni provenienti da donatori marginali, e nuovi approcci terapeutici e farmacologici stanno consentendo di forzare le barriere dell'istocompatibilità così da poter effettuare trapianti tra pazienti ABO incompatibili e con alti livelli di PRA" 

Notevoli sono, quindi, i cambiamenti e le evoluzioni nel campo della trapiantologia renale. La velocità con cui tali radicali trasformazioni stanno avvenendo impone agli specialisti di essere sempre in prima linea nella formazione e nell'aggiornamento continuo, per non restare indietro in un settore in continuo sviluppo.

Il meeting, accreditato ECM (7 crediti formativi), sarà aperto dai saluti istituzionali di Gaetano Manfredi, Magnifico Rettore Università Federico II di Napoli, Claudio Buccelli, Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate, Luigi Califano, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, Antonio Corcione, Direttore del Centro Regionale TrapiantiGaetano D'Onofrio, Direttore sanitario dell'AOU Federico II,  Pietro Forestieri, Presidente del CEINGE,  Natale Lo Castro, Direttore amministrativo dell'AOU Federico II,  Giuseppe Servillo, Direttore del DAI di Nefrologia, Urologia, Chirurgia dei Trapianti e Rianimazione dell'Azienda,  Maria Triassi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, Guido Trombetti, già Rettore dell'Ateneo federiciano e  Vincenzo Viggiani, Direttore generale dell'AOU Federico II.

Numerosi i professionisti della Scuola di Medicina e Chirurgia e dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II che prenderanno parte al meeting, in qualità di relatori e moderatori. Presidenti onorari dell'evento, due personalità che hanno fatto la storia dei trapianti in Campania: i professori Andrea Renda ed Enrico di Salvo.


Redazione

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