Le palitossine, una minaccia invisibile

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Le palitossine, tra le tossine non proteiche più potenti ad oggi note, possono provocare malesseri respiratori e dermatiti nell'uomo non solo lungo le aree costiere a seguito di esposizione alla cosiddetta "alga invisibile" Ostreopsis cf. ovata, ma anche negli ambienti domestici nel corso delle operazioni ordinarie di manutenzione degli acquari marini contenenti coralli del genere Palythoa. Lo rivela una ricerca del team MarBioTox del Dipartimento di Farmacia dell'Ateneo Federico II che è stata recentemente riportata sul quotidiano statunitense "Washington Post" in un'intervista alla professoressa Carmela Dell'Aversano.

Il gruppo di ricerca MarBioTox è da più di 20 anni impegnato nella ricerca sulle tossine prodotte da microalghe marine e cianobatteri d'acqua dolce ed accumulate nell'ambiente e negli alimenti. In coordinamento con enti nazionali ed internazionali preposti alla tutela della salute pubblica e della sicurezza alimentare ed ambientale, si occupa di identificare, caratterizzare e isolare tali tossine nonchè di sviluppare metodi analitici per la loro rivelazione. Il gruppo MarBiotox ha identificato per la prima volta nel 2005 l'Ostreopsis cf. ovata come il produttore di nuovi congeneri della palitossina, ipotizzando per essi una tossicità inalatoria fino ad allora sconosciuta. Successivamente, ha rivelato la presenza delle palitossine nell'aerosol marino durante una fioritura estiva dell'alga e, ripetutamente, nei mitili e ricci raccolti lungo le coste Campane nell'ambito di studi di monitoraggio condotti in collaborazione con l'ARPA Campania, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e la Stazione Zoologica A. Dohrn.

In seguito all'intossicazione di un'intera famiglia di 4 persone in Olanda, la professoressa Carmela Dell'Aversano e la dottoressa Luciana Tartaglione hanno dimostrato la presenza di alte concentrazioni di palitossine nell'acquario domestico implicato, grazie ad una procedura analitica rapida ed efficiente messa a punto presso i laboratori del Dipartimento di Farmacia dell'Ateneo Federico II. Questo studio è stato il primo a fornire una prova indiretta della tossicità delle palitossine per via inalatoria, mediante la correlazione tra i sintomi delle intossicazioni associate alle fioriture di O. cf. ovata nel mare e quelle associate alla presenza di coralli del genere Palythoa negli acquari domestici. Studi successivi dovranno approfondire l'esatto meccanismo attraverso cui la palitossina e i suoi congeneri esercitano tossicità per via inalatoria mediante modelli in-vitro ed in-vivo, nonchè sviluppare metodi analitici per la determinazione delle tossine nei fluidi biologici che possano essere di ausilio ad indagini epidemiologiche.

Articolo originale Luciana Tartaglione, Carmela Dell'Aversano, Antonia Mazzeo, Martino Forino, Andre Wieringa, e Patrizia Ciminiello (2016). Determination of palytoxins in soft coral and seawater from a home aquarium. Comparison between Palythoa and Ostreopsis-related inhalatory poisonings. Environmental Science and Technology 50, 1023-30.

Press release dell'American Chemical Society News Service Weekly PressPac: Wed Jan 13 13:27:00 EST 2016 "Toxins related to ‘red tides' found in home aquarium"

Link all'intervista alla Prof. Carmela Dell'Aversano apparsa nell'articolo "Homegrown coral reefs are beautiful — and potentially dangerous" di Ben Guarino, pubblicata sul Washington Post il 28 Luglio 2017. http://wapo.st/2tNk1BE?tid=ss_mail&utm_term=.7252c8350362

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