Viticoltura tra mondo etrusco e romano

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Uno studio su semi antichi di vite provenienti dal sito archeologico di Cetamura, situato nel cuore del Chianti, in Toscana, ha consentito a un'equipe di archeobotanici, genetisti e arboricoltori del Dipartimento di Agraria della Federico II di formulare nuove ipotesi sull'origine della viticoltura moderna. La ricerca, coordinata dal professore Gaetano Di Pasquale, è stata pubblicata nell'ultimo numero della prestigiosa rivista PLoS ONE.

La vite è stata domesticata nella regione Caucasica e da qui si è rapidamente diffusa in Italia, dove è coltivata da oltre 7000 anni. I reperti carpologici (soprattutto i semi conservati in nicchie umide) rappresentano una fonte inesauribile di informazioni biometriche e biologiche che possono aiutare a ricostruire la storia della viticoltura, a risalire ai progenitori dei vitigni attualmente coltivati e a capire meglio le fasi della domesticazione della vite. Con questi obiettivi, i ricercatori coinvolti nello studio hanno rilevato ed elaborato dati morfometrici di circa 500 vinaccioli datati tra il IV sec. aC ed il I sec. dC rinvenuti in differenti sedimenti dello scavo archeologico di Cetamura. I dati morfometrici sono stati poi integrati con quelli provenienti dallo studio del DNA antico estratto da un campione di semi. Le informazioni ottenute hanno permesso di ipotizzare che intorno al 200 aC ci fu una vera e propria "rivoluzione" nella coltivazione della vite dovuta non tanto alla selezione di nuove varietà ma più probabilmente all'adozione di tecniche innovative di gestione delle piante (quali ad esempio la pratica della potatura).

"Il nostro sforzo si sposterà ora su materiali campani, per cominciare a ricostruire la storia della viticoltura nella Campania antica", commenta il professore Di Pasquale. "L'obiettivo, certamente ambizioso, è acquisire dati scientifici inerenti la viticoltura di questa regione così celebrata per i suoi vini nel mondo antico e in particolare comprendere quali fossero i vitigni effettivamente presenti 2000 anni fa. Si tratta di informazioni che hanno un indubbio interesse scientifico, ma possono rappresentare anche uno strumento interessante in termini di certificazione storica di territori e prodotti".

Le informazioni dettagliate sono disponibili gratuitamente per tutta la comunità scientifica (riferimento: Aversano, Basile et al. "Dating the beginning of the Roman viticultural model in the Western Mediterranean area: the case study of Chianti (Central Italy)".


Redazione

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